Primarie Pd, trovato accordo: voto online solo per alcune categorie, tra cui "abitanti zone impervie"
Il Pd, alla fine, è giunto a un accordo sul voto online, ma con dei "limiti". Potranno votare da casa, infatti, solo alcune categorie: studenti fuori sede, anziani, disabili e i non meglio specificati "abitanti zone impervie"
Finito il dibattito sul voto online - in vista delle Primarie - che durava, in casa Pd, da circa una settimana: sì al voto da casa, ma con dei "limiti". Infatti, a quanto risulta, non tutti potranno votare alle primarie in modo telematico. Potranno farlo solo gli esponenti di determinate categorie, tra cui li studenti fuori sede, gli anziani, i disabili e chi abita in zone troppo impervie. Tuttavia, per il momento, non è dato sapere se e come si stabilirà se una zona è abbastanza "impervia" per poter votare online. L'accordo, in pratica, accontenta tutte le correnti del partito (anche se nessuno festeggia), ma potrebbe non essere di facile comprensione per gli elettori Pd.
Primarie Pd, sì al voto online ma solo per alcune categorie
A spingere per il voto online è stata soprattutto Elly Schlein, mentre Stefano Bonaccini aveva sempre lasciato intravedere solo alcune possibili aperture. Si erano oppositi, invece, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. "Sono contraria al voto online e rimango contraria", ha sottolineato De Micheli. "Se ci sarà da votare voterò contro. Introdurre il voto online a 40 giorni dal voto significa cambiare la natura del Pd. Se si vuole cambiare la natura del Pd la discussione la facciamo dopo il congresso, in profondità, con tutti i nostri iscritti, nei nostri organismi. Ho talmente rispetto delle iscritte e degli iscritti del Pd che credo che queste decisioni che trasformano il Pd in un'altra cosa devono essere prese con loro”.
Per i sostenitori di Schlein, al contrario, il voto online sarebbe stato sinonimo di partecipazione. "Perché dobbiamo avere paura della partecipazione? Non è questione di regole, stiamo parlando di dare una risposta alla domanda di partecipazione".
Ricci stiglia i dem: "Questo dibattito ha stancato anche i militanti più affezionati"
Secondo il segretario uscente, Enrico Letta, “le regole del congresso devono essere condivise. Questa è stata fin dall'inizio la nostra stella polare. Niente forzature e niente lacerazioni. Serve senso di responsabilità per non guastare un percorso con fratture che in questo momento vanno assolutamente evitate. Il Nazareno non sosterrà proposte che non siano sostenute da tutti”. La tensione, tra i dem, è alta. E uno degli esponenti del partito, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, parla di “dibattito assurdo”. “Il dibattito sulle regole è tutto ciò che non dobbiamo fare se vogliamo che gli elettori si avvicinino a noi, è un dibattito assurdo che non interessa a nessuno e che ha stancato anche i militanti più affezionati”, ha detto Ricci. “Il rinvio della direzione è sbagliato, è un brutto segnale. Speriamo che alle 19 si chiuda davvero perché non se ne può più”.