04 Gennaio 2023
Poca solidarietà europea sulla ripartizione degli immigrati a inizio nuovo anno. La Svezia, che guiderà la presidenza del Consiglio Ue nei primi sei mesi del 2023, mette subito le mani avanti: "Durante la presidenza svedese del Consiglio dell'Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull'immigrazione". Queste le previsioni dell'ambasciatore della rappresentanza permanente della Svezia presso l'Ue, Lars Danielsson. Nell'agenda di Stoccolma, anche un maggiore sostegno all'Ucraina e "realismo sul libero mercato per bilanciare chi cerca di inondare l'Europa di aiuti di Stato".
Secondo Danielsson, la presidenza dell'Ue porterà avanti il lavoro legislativo per il nuovo patto migratorio: "Faremo sicuramente avanzare il lavoro" ha spiegato, ma "non vedrete un patto migratorio completato durante la presidenza svedese". "Ci sarà, ma non prima della primavera del 2024", queste le previsioni. "Io ricevo istruzioni dal governo".
"Nessun patto sui migranti durante la presidenza svedese del Consiglio dell'Ue nei primi sei mesi del 2023". A confermarlo è Lars Danielsson, l'ambasciatore della rappresentanza permanente della Svezia presso l'Ue, in un colloquio con il Financial Times all'avvio del semestre.
Intanto i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina e gli arrivi di clandestini in Europa attraverso il Mediterraneo e i Balcani hanno raggiunto livelli mai visti dal 2015, aumentando la pressione sui Paesi Ue perché approvino il più volte rinviato "patto sui migranti", proposto dalla Commissione nel 2020, che punta a ridurre l'impatto dei flussi sui Paesi di primo arrivo. "Cercheremo di fare avanzare il lavoro", ha dichiarato il rappresentante permanente svedese presso le istituzioni europee, Lars Danielsson, "ma non sarà possibile completarlo durante la presidenza svedese". Un accordo quindi che non ci sarà prima della primavera del 2024, per cui l'Italia è lasciata da sola ad accogliere i migliaia di richiednti asilo.
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