Ratzinger, un gigante filosofico-teologico: cosa accadrà dopo di lui in Vaticano?

Alcune ipotesi inquietanti su cosa potrebbe accadere nella Chiesa di Roma...

Le condizioni di Joseph Ratzinger, alias Benedetto XVI, vanno purtroppo aggravandosi. La sua salute peggiora e il mondo intero si trova con il fiato sospeso per quel che riguarda la situazione della Chiesa. Cosa accadrà nella Chiesa di Roma dopo la scomparsa di Ratzinger, considerato che egli è e resta il solo pontefice legittimo anche dopo il 2013? Nel 2013 infatti egli rinunziò non al munus petrino ma al suo esercizio: sicché generò non la sede vacante, poi occupata da un nuovo papa, bensì la sede impedita. Il giorno in cui Ratzinger dovesse passare a miglior vita apparirebbe chiaro che Bergoglio non era il pontefice?

Al di là di questo, il magistero filosofico e teologico di Ratzinger resta immenso, e fa di lui un gigante della filosofia e della teologia contemporanee. La grandezza di Ratzinger dovrebbe essere celebrata non solo dagli uomini di fede, ma anche dagli uomini di ragione: e questo in ragione del fatto che egli si pose come fortilizio di resistenza della fede e della ragione, nel loro nesso indissolubile, contro il nichilismo relativista della civiltà della finanza e dei mercati. Proprio così, Ratzinger rappresentò una estrema difesa della ragione oltre che della fede rispetto alla voragine del nulla prodotto dalla civiltà tecno-nichilista.

Esemplare resta la sua ferma opposizione alla "dittatura del relativismo", secondo la splendida formula da lui coniata: il relativismo come forma espressiva della civiltà della forma merce si impone in forma dittatoriale, non ammettendo altre posizioni o anche solo la discussione critica del relativismo stesso. Ratzinger teorizzò l'esigenza di una ragione sempre vicina alla fede e di una fede sempre vicina alla ragione, con ciò opponendosi sia ai deliri di una ragione positivistica destinata a trasformarsi nel fanatismo religioso del laicismo, sia agli orrori di una fede sganciata dalla ragione e destinata a capovolgersi nel terrorismo e nel fanatismo. Sul piano strettamente teologico, Ratzinger teorizzò l'esigenza di una chiesa rispettosa della tradizione e della trasmissione del depositum fidei, nella consapevolezza che aggiornare e modernizzare il cristianesimo significa semplicemente dissolverlo e scioglierlo nel mondo.

Capì dunque che la chiesa si trovava per la prima volta da secoli all'opposizione rispetto al mondo e aveva dunque l'esigenza di contrastare lo spirito di un tempo senza spirito: quella di Ratzinger divenne una chiesa catacombale e resistente, un "piccolo resto" come egli stesso lo appellò per sottolinearne il ruolo residenziale e per distinguerlo dalla Chiesa dominante, quella pervasa dall'ateismo liquido e dal nichilismo relativistico, aperta al mondo e di più già integralmente sciolta nel mondo.

di Diego Fusaro