Manovra, il governo si rimangia la promessa: nessun anticipo di 200 milioni in più di indennità per i Pronto Soccorso

Intanto i pronto soccorso scoppiano e gli operatori lamentano le condizioni critiche di lavoro. Proteste di Pd, M5s e della Società italiana dei medici d’urgenza

Era atteso un emendamento per l'anticipo, già al gennaio 2023, di 200 milioni in più di indennità per gli operatori sanitari dei pronto soccorso: lo aveva detto il sottosegretario alla Salute Gemmato. Un annuncio poi ritirato, nemmeno presentato in commissione di Bilancio. 

Manovra, il governo si rimangia le promesse 

Erano previsti l’anticipo già al gennaio 2023 di 200 milioni in più di indennità per gli operatori dei pronto soccorso e l’istituzione nello stato di previsione del ministero della Salute di un fondo denominato Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale, con 10 milioni in più nel prossimo biennio per rendere più incisive le politiche di prevenzione, nonché diagnosi, cura e assistenza del malato oncologico.

Annunci fatti, ma poi totalmente scomparsi. Neanche presentati in commissione Bilancio. Con tanto di proteste di Pd, M5s e della Società italiana dei medici d’urgenza, che parlano di promesse tradite, maggioranza in confusione e mancati segnali di attenzione. Mentre i pronto soccorso scoppiano e gli operatori lamentano le condizioni critiche di lavoro, il governo si rimangia quanto era arrivato a promettere in commissione Affari Sociali.

"Il governo non ha mantenuto le promesse fatte"

Rispondendo a un’interrogazione del suo stesso partito, Fratelli d’Italia, Gemmato aveva sottolineato che tra le iniziative del governo c’era anche, nella legge di Bilancio, “un incremento dell’indennità specifica, con un impegno di spesa di 200 milioni di euro annui già a decorrere dal 2023″. L’indennità, quindi, partirà dal 2024.

E la senatrice dem Sandra Zampa, responsabile Sanità del Partito Democratico, attacca: “Il governo non ha mantenuto le promesse fatte”. Vista la totale scomparsa dell’emendamento, è probabile che l’iniziativa annunciata non abbia passato il vaglio del ministero dell’Economia, poiché avrebbe comportato l’impegno di circa metà del ‘tesoretto’ destinato dal governo agli emendamenti da presentare in commissione Bilancio. Saltano anche l’anticipazione dell’incremento di 200 milioni dell’indennità di pronto soccorso e il Fondo per l’implementazione del Piano oncologico nazionale.