Open Arms, spunta il video del sottomarino Venuti: ripreso il momento del salvataggio dei migranti
Il processo a Palermo sulla Open Arms si arricchisce di un nuovo colpo di scena: il video e le intercettazioni del sottomarino Venuti potrebbero far luce sulla vicenda
Un nuovo video realizzato da un sommergibile della Marina militare, il sommergibile Venuti, avrebbe ripreso il primo agosto 2019 alcune operazioni di salvataggio della nave umanitaria Open arms. È quanto emerge dall'udienza tenutasi all'interno dell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo per il processo Open arms che vede imputato l'ex Ministro dell'Interno, Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. L'accusa è quella di aver bloccato 147 migranti sulla nave ONG spagnola nell'agosto 2019. In aula sono giunti anche gli ex ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli.
Open Arms, spunta il video e le intercettazioni girate dal sottomarino Venuti
Il fascicolo è stato acquisito dalla Procura e contiene alcune conversazioni intercettate tra membri dell'equipaggio dell'opera Open arms. Secondo quanto riferito dall'avvocato Bongiorno, questi atti erano stati messi a disposizione dagli inquirenti e facevano parte del fascicolo del PM, ma non sarebbero state conferite all'imputato. Dal video emergerebbero le conversazioni in spagnolo di due membri dell'equipaggio e subito dopo la Open arms. Non si conosce ancora né la rilevanza e né i contenuti del video e delle relative intercettazioni.
L'avvocato Bongiorno ha inoltre rilevato che la documentazione era stata anche trasmessa alle procure di Catania, Siracusa, Ragusa, Messina, Palermo, Agrigento, Sciacca e Roma per conoscenza, ma non era stata evidentemente utilizzata. Si sarebbe trattato però di documenti fondamentali che avrebbero fatto luce sulla vicenda e avrebbero accertare la relazione tra l'equipaggio della Open arms ci sarebbero potuti essere anche degli scafisti. Il condizionale è d'obbligo, perché attualmente il video è ancora al vaglio della procura e non è stato diffuso.
Attualmente viene contestato a Matteo Salvini di non aver dato un porto sicuro alla ONG spagnola, ma la difesa invece afferma che è stato effettuato un legittimo divieto di transito.
Open Arms, nuovi testimoni a processo
Durante l'udienza di oggi il presidente della Corte, Roberto Murgia, ha ammesso la produzione della documentazione richiesta e ha disposto anche la deposizione dei testimoni come il capitano di Corbetta Stefano Oliva, comandante del Venuti, il capitano Andrea Pellegrino che sulla vicenda produsse una relazione di servizio.
Il materiale però non sarebbe stato reso noto nemmeno ai parlamentari e ai senatori in generale quando si sono dovuti esprimere sulla vicenda relativa ai capi di imputazione di Matteo Salvini.
Il sommergibile aveva già fotografato la Open arms e il barcone con 50 migranti e quindi esistevano già sospetti sull'attività della ong che erano conosciuti soltanto al Ministero dell'Interno, e quanto emerge anche dalle dichiarazioni del dirigente del Viminale Fabrizio Mancini. L'attività del sottomarino quindi era già emersa all'interno della precedente udienza.
Il vicepremier del governo Meloni è implicato nel processo Open arms a Palermo che si è svolta questa mattina nell'aula bunker dell'Ucciardone. Le accuse di cui deve rispondere è il capo di imputazione di sequestro di persone e rifiuto di atti d'ufficio che hanno bloccato 147 migranti sulla nave ONG spagnola nell'agosto 2019. L'ex Ministro dell'Interno infatti è dovuto andare in aula accompagnato dall'avvocato Giulia Bongiorno. In aula Si sono presentati anche gli ex ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli.
L'ex Ministro della difesa, Elisabetta Trenta ha dichiarato che il suo non è stato un ruolo decisivo, perché lei si limitava a valutare se si trattasse di una nave militare. In seguito si sarebbe anche rifiutata di firmare il secondo decreto analogo.