Covid, il sottosegretario alla salute Gemmato: “Non abbiamo le prove per dire che senza vaccini sarebbe andata peggio"
"Io registro che per larga parte della pandemia l'Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità quindi questi grandi risultati non li vedo" ha rincarato Gemmato
Il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato sul dossier dei vaccini si esprime in modo netto e dice che "non abbiamo l'onere della prova inversa ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini", spiegando di non essere certo che senza il siero sarebbe andata diversamente. Lo ha dichiarato a ReStart su Rai Due. Il sottosegretario ha poi rincarato: "Io registro che per larga parte della pandemia l'Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità quindi questi grandi risultati non li vedo".
Covid, Gemmato: "Senza vaccini sarebbe andata diversamente? Non c'è certezza"
Gemmato poi passa al provvedimento del reintegro dei cosiddetti "no-vax": "La politica torna centrale, fino ad oggi c'è stato un approccio ideologico alla gestione della pandemia. In questo momento abbiamo l'occupazione del 2% delle terapie intensive. Il virus corre ma non ospedalizza, abbiamo semplicemente anticipato ciò che sarebbe comunque avvenuto tra 6-7 settimane. Se in questo modo abbiamo rimesso in campo 4.000, 400 o anche solo 1 medico, e questo ha salvato la vita di qualche persona, abbiamo reso o no un servizio al popolo italiano?", conclude Gemmato.
Delle dichiarazioni che fanno il paio con quanto dichiarato pochi giorni fa dal neo sottosegretario d'altronde. Gemmato interpellato sulla quarta dose aveva già fatto capire che l'approccio del nuovo governo sarebbe stato diverso. "Mettere in sicurezza i cluster che hanno dato mortalità. Sono dati di epidemiologia medica, statistici, non si inventa nulla: si vede che i cluster che danno mortalità sono i fragili, gli anziani, gli immunodepressi. Quelle sono le persone alle quali noi consigliamo di vaccinarsi e lo consigliamo in maniera forte e puntuale".
"Si deve fare sempre un bilanciamento costi-benefici, e in questo caso l’idea nostra, di Fratelli d’Italia, del Governo, è bilanciare sempre e capire che la vaccinazione va fortemente consigliata ai cluster che danno mortalità. Non ha senso farlo nelle persone che evidentemente non muoiono contraendo il virus, men che meno in quest’epoca storica in cui abbiamo il 2% di occupazione di terapie intensive", aveva chiosato.
Di Ivan Vito