Il sindaco romano Gualteri: l'abusivismo è un diritto per i “meritevoli”
L'ordinanza del primo cittadino della Capitale dice: chi occupa uno stabile o un appartamento e ha diritto ad essere tutelato, potrà acquisire la residenza. Che è un bel modo di introdurre surrettiziamente se non lo ius soli, qualcosa che stringi stringi gli si avvicina. Solo che è un “soli” di proprietà altrui. È anche un modo di incoraggiare una illegalità già tracimante e non solo a Roma
Ma non è vero che il PD sia contro il merito, semplicemente nutre un altro concetto di merito: a fcuola no, perché, come diceva Nichi Vendola, i bambini fono violini, fono le nuvole di Pafolini, e non chiedete esegesi a chi scrive, egli è solo un volgarissimo maschio bianco etero, dunque uno stronzo ignorante e stupratore per definizione, citofonare per conferme Alexandra Ocasio Cortez, Rula Lula Jebreal, Michela Murgia. Anche nel mestiere, da quello più antico del mondo a quelli emergenti, tipo virologo, il merito non deve entrarci se non in forma di ortodossia. Invece quando si parla di soluzioni abitative, eccolo riemergere con prepotenza: il sindaco Gualtieri, quello di Bella Ciao, ha appena emesso apposita ordinanza che sancisce: se uno ha bisogno ed è meritevole, può occupare abusivamente le case altrui. E i requisiti quali sarebbero? Decide il PD ed è presto detto: over 65, purché votanti nel modo giusto; migranti sacri, a prescindere da provenienza, causa, effetto, pretesto, con l'unica eccezione del maschio bianco di stampo yankee; squatters, party rave, party giani, eterni fuoricorso alla Sapienza, incurabili ciuchi dei licei. Il merito sta in re ipsa, se sei così sei meritevole e l'Italia razzista e fascista ti deve eterne scuse e mantenimento a vita, a te e famiglia. Difatti l'ordinanza specifica che rubare case non basta, bisogna fottere fino in fondo, anche cose di altre case, vedi alla voce: fitto, bollette, spese, tutta roba che l'inquilino abusivo, ma meritevole, anzi proprio in quanto abusivo meritevole (l'effetto che si fa causa, il curriculum autogenerante), gode e che l'odiato proprietario, pubblico o privato che sia, paga, ciao pirlone, servo del padrone. E la proprietà privata? Bella ciao. Di più, l'ordinanza gualteriana va anche oltre: chi occupa uno stabile o un appartamento e ha diritto ad essere tutelato, potrà acquisire la residenza. Che è un bel modo di introdurre surrettiziamente se non lo ius soli, qualcosa che stringi stringi gli si avvicina. Solo che è un “soli” di proprietà altrui. Una sòla, alla romana, ma gravida di conseguenze.
E ora, flashback. Saltiamo a “Fuori dal coro”, la trasmissione di Mario Giordano che ogni martedì fa vedere casi allucinanti, dalla modella zoccola che occupa un palazzo in centro a Milano ma non paga manco uno sgabuzzino al balordo brasilero con tre case e 4 bar che lo stesso vive a sbafo, al pregiudicato che, in sovrappiù, mena il locatore che non vede mai un soldo, al divino africano della mafia nigeriana, all'effemminato parrucchiere che non ha i soldi per la pigione ma si selfa dai luoghi vacanzieri più lussureggianti, alla trucida che vandalizza la casa e sparisce, lasciandola piena di cani disperati inamovibili nello scaricabarile osceno delle autorità incompetenti, alla coppia di balordi foggiani che a casa altrui ci scontano i domiciliari e ogni tanto fanno un figlio per fottere ufficiali giudiziari che del resto se ne lavano le mani, al farabutto marocchino che subaffitta a un compare che subaffitta a un compare che subaffitta a un compare in una allucinante catena di Sant'Antonio del malaffare, al mascalzone bengalese che del padrone di casa che pietoso lo ospitò dice, sto vecchio di merda ha 85 anni, dovrà pur crepare, se mai lo aiutò io, alla trans che subito trasforma l'alloggio che non paga in una casa d'appuntamenti e ai giornalisti che gliene chiedono conto risponde: omofobi, fascisti, al sindacalista Cobas (made in Italy) a sinistra delle BR che va alle manifestazioni per la casa ma lui la casa la ruba da anni se se gli dici che non si fa così risponde, sparisci coglione, alla coppia di tunisini che pesta il proprietario e prende a sassate e a getti d'acqua la troupe di Giordano, all'altro nigeriano che tenta di sbudellare una povera paesana e le tira addosso l'occhio di vetro e il sindaco sbotta, e cazzo c'entro io, alla cosca di mafiosi che sottrae la villa a tre figli ereditieri e la trasforma mezza in castello del crimine e mezza in discarica a cielo aperto, a mille deinde centinum dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum occupatori non di capannoni ma di abitazioni con tutti i comfort. Fino al caso limite di Ambra Angiolini, quella del Bonco che fa saltare il banco, e poi di Allegri, che a domanda, perché non te ne vai se ci hai lo sfratto? non risponde e fa pure la spiritosa, "ma non ti ascolto, non ti ascolto, è la mia nuova hit, non ti ascolto". Meritevole anche lei? Ma sicuro, lei è per i diritti, presenta il concertone piddinosindacale col maglioncino arcobaleno, più merito di così.
Abominii, quelli dei ladri di case, che non si risolvono con un po' di indignazione al selz: bisogna sapere che dietro ogni vicenda c'è un dramma che spesso sfocia in tragedia; c'è la frustrazione, la disperazione dei legittimi, ma non per lo stato, proprietari che si mossero a pietà, che andarono incontro, che portarono pazienza, tutto per scoprire che non riavranno mai la casa loro, comprata con sacrifici al sangue, costata debiti, rinunce, infine evaporata nelle mani di qualche infame che cambia la serratura e cerca pure di tirarti sotto se ti trova. Nel generale "e io che cazzo c'entro" di giudici, ufficiali giudiziari, sindaci, prefetti, questori, sbirri, vicinato. Ne esce un'Italia di merda, malfamata, repellente, incosciente, mostruosa inconcepibile, incredibile, ma vera, troppo vera. Giordano con la sua trasmissione ha liberato più case lui dello stato, 104 a 94, e si spiega: lo stato non ha nessuna voglia di affermare se stesso, la sua forza legale, sputa in faccia agli onesti e premia i balordi, forse perché li considera suoi pari, anzi senza forse. E adesso l'ordinanza del compagno Gualtieri, che tutte queste situazioni vergognose, questa illegalità di massa la certifica, la sancisce e, di fatto, finisce per ampliarla, ci fosse mai bisogno.
Ma quei boccaloni dei proprietari si sono ammalati di pressione, di ipertensione, di nervi, sono piombati nelle spirali della depressione, nell'angoscia dell'abbandono, c'è chi ha perso la fede, chi la valvola mitralica e chi se stesso. Oltre ai risparmi di una vita. Per questi, caro compagno Bella Ciao, nessun merito? Ma vai: sono capitalisti, che paghino caro, paghino tutto. Un curioso concetto delle istituzioni, dell'eguaglianza, dello stato sociale, della legalità. Più proudhoniano, anzi brigatista che legalista, ma a dar man forte arriva la cara madre Chiesa, ricordate il cardinale elettricista che, come un ladro nella notte, scendeva nei sotterranei del palazzo dove un centro sociale rubava a man salva, e riallacciava di persona personalmente i contatori della luce abusivi e pertanto staccati d'autorità? E papa Bergoglio che lo incoraggiava a procedere, vai figliolo, che quella meglio gioventù possa sballarsi, rubare e spacciare in santa pace, per Satanasso.
È il mondo alla rovescia, il Pandemonio così come lo preferisce il Diavolo. Francesco, pontefice sedicente cattolico, ride, per lui l'unico satana è la proprietà, l'individuo, l'occidente che bene o male si danna ad accogliere disperati ma siccome non è mai abbastanza, allora l'occidente è porco e sfruttatore, merita di bruciare all'inferno. E l'inferno è qui, sta nella fine di ogni domani, in quella ossessione che non ti lascia mai, la mia casa, la mia piccola, bella casetta, che sognavo per i figli, per la mia vecchiaia, per premiarmi dopo una vita di lavoro, distrutta, smerdata, rubata e io pago le tasse e pago anche le spese, le comodità a chi me l'ha sottratta e mi ride in faccia e mi dice attento a te, che se solo mi stufo vedi che ti rovino, ti ammazzo e muto devi stare, ed ogni giorno è peggio e ogni giorno vado più in basso, più in rosso e ogni giorno respiro di meno e piango di più. L'inferno è qui, in questo paese boia dove se sei mite lo stato ti irride, se sei onesto ti schiaccia, se sei ladro ti premia, se assassino ti scorta. E adesso l'ordinanza del sindaco chitarrista andino Gualtieri che premia in fama di meritevole non chi ha bisogno davvero, e ha diritto a che lo stato aiuti, ma chi è un malamento, un parassita, feroce, arrogante, c'è pure chi, dopo anni di abusivismo, ha detto ai proprietari, ormai stremati: vabbuò, datemi quindici ventimila euro e lascio la casa. E le ordinanze di sfratto sono carta da culo, chi dovrebbe eseguirle non si trova mai e c'è un fiorente mercato di corruttela fra abusivi e ufficiali pagati per avvertire, veniamo poi domani, allora tale, tu non farti trovare, e gli occupatori chiamano, loro, la polizia, c'è il proprietario che mi sta stressando, ci sono i giornalisti che mi molestano, che facciamo, venite voi o li ammazzo io?, e la polizia arriva, piglia di punta i giornalisti e dice, voi non potete fare così, come sarebbe, non possiamo fare domande?, no, non potete anzi ve ne dovete andare, ma scusate, qui c'è un clandestino che tiene in ostaggio un condominio, ha già sfasciato due case, corre dietro ai condomini col coltello, e voi che fate?, eh, quante storie, non esageriamo, non vi ci mettete anche voi, andate da un'altra parte e lei, signor abusivo, signor pregiudicato, porti pazienza, lasci perdere, adesso ce ne occupiamo noi e vedrà che non la disturberanno più, torni pure nella sua casa abusiva e ci scusi eh, noi arriviamo dove possiamo.
E tutto questo non è una boutade del cronista, basta vedere una qualsiasi puntata di Fuori dal coro, anzi io per esigenze di sìntesi ci sono andato pure cauto. Speriamo che adesso, con l'ordinanza meritocratica del sindaco di Roma, la faccenda sia definitivamente risolta, la casa a chi se la prende e chi la perde non rompesse i coglioni, che c'è tanto di atto scritto.