Covid, la gestione del virus è stata una guerra sulla pelle degli innocenti: i responsabili devono pagare
I servi e i cretini rimuovono i loro tweet da voyeur del greenpass, ma hanno sostenuto un regime orrendo, assurdo, sbagliato come la scienza oggi conferma: non meritano perdono, ma severissime pene
Mia madre ha 90 anni e la demenza totale. Vive da sola, anche se vicino a me, e cento volte ci vado e cento volte mi chiama. Non si ricorda. Sempre la stessa telefonata. Non mi lascia scampo e non riesco più a lavorare. Dovrei metterla in una casa di riposo ma non ha abbastanza dosi in corpo, dopo la seconda ho detto basta, le è venuta una gamba enorme, un piede da elefante, si è coperta di pustole, pensavo alla rogna, a un parassita, lo era ma in forma di vaccino. Insomma non la prendono. Se pure la prendessero, non potrei andarla a trovare, anche io mi sono fermato alla seconda, ho patito non so quali e quante complicazioni, tra cui ricorrenti sbocchi di sangue, sono passati sedici mesi e ancora subisco le conseguenze e se avessi dato retta ai volonterosi carnefici di Draghi, a quest'ora non sarei qui. Lo so questo, lo so per certo. Un'altra cosa so. Non è una soluzione da cui posso uscire, almeno fino a che il governo Meloni, il ministro Schillaci non risolveranno completamente la questione.
Quante sono le storie minime, a perdere come la mia? Io mi sono ammalato, ma ho salvato la vita di mia madre: altri si sono fidati e hanno mandato le loro a morire, sole, legate, disperate: ricordo il caso di una anziana di Roma, ricoverata per un banale incidente, io che alla figlia dicevo, portala via, portala via, ma lei ha aspettato qualche giorno di troppo e se l'è giocata.
Migliaia di casi, quanti non si saprà mai davvero, ma così aveva deciso il regime sanitario, così voleva il ministro Speranza che non ha mai chiesto scusa, che ancora oggi si vanta, io sono il migliore e non ho sbagliato niente. Quante sono le storie sommerse? Chi lo sa che ci sono padri impossibilitati, da mesi, a vedere figli loro negati da assurde pronunce giudiziarie a seguito di rifiuto a vaccinarli? Eppure i riscontri confermano in modo convergente che non solo quei padri hanno fatto bene, non solo che vaccinare ragazzini preadolescenti era, ed è, del tutto inutile; ma addirittura che li hanno salvati da probabilissime conseguenze gravi se non letali: miocarditi, cuori che si rompono, folgorazioni improvvise su un campetto di pallone o in bicicletta. Non lo dice il cronista invasato e novax, talmente novax che si è quasi ammazzato con due dosi: oggi lo dice lo stesso Istituto Superiore di Sanità, lo dicono i dati di Our World sulla base di rilevazioni a cura dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, lo ribadisce lo studio del Journal of Clinical Medicine (tutti citati da “la Verità”): in sintesi, chi ha assorbito tre dosi non era più sicuro dei renitenti, anzi si infettava, e si infetta, e infetta, di più; d'altra parte, chi ha smaltito il Covid senza pozioni è maggiormente coperto, perché il sistema immunitario naturale ne esce potenziato, laddove quello continuamente aggredito da nuove somministrazioni viene distrutto.
Questo lo dice la medicina ufficiale: ma anche così non basta, la propaganda di un regime crollato, ma ancora forte nel sottogoverno e nei media, si affanna a pretendere nuove punture, fino a 10 pro capite semplicemente perché la trafficante europea Von Der Layen ha negoziato altrettante dosi per ogni cittadino dell'Unione, avendo ella un marito in pesanti conflitti d'interesse con le case produttrici del vaccino: cosa che i parassiti detti debunker si sono ben guardati dallo scoprire, e che oggi si affannano a definire “fuori contesto”: ma fuori contesto cosa, se la questione focale è proprio questa?
C'è una contraddizione infima in tutto questo: gli apostoli delle misure concentrazionarie tutte politiche, greenpass, lockdown, mascherine paranoidi, si scavalcano come scarafaggi nel prendere le distanze da loro stessi (si chiama riposizionarsi, ossia fiutare il vento che cambia), ma, allo stesso tempo, non rinunciano a caldeggiarle, buttandola come sempre in politica, infamando quelli che chiamano medici novax, insultando i non vaccinati o quelli che si sono fermati a due shot, definendo il premier Meloni una pazza sconsiderata che gioca al “liberi tutti”. Come se una società democratica non fosse fatta di cittadini sovrani. Ma è precisamente questo che il regime sanitario, da Mattarella a Conte, poi a Draghi, a mezzo Speranza, Ricciardi, CTS, insieme a quel giro da meretricio di falsi scienziati, falsi giornalisti, falsi profeti, voleva ottenere; ed ha ottenuto. Non possono decentemente rimangiarsi il collaborazionismo infame e si rifugiano nell'angolo dell'ipocrisia: ma noi l'avevamo detto, noi lo avevamo spiegato, siete voi gli stupidi e in ogni caso avevamo ragione allora come l'abbiamo oggi. Questo si chiama giocare da entrambe le parti del tavolo da ping pong, e non è ammissibile. Non regge. E mentre certe faccette da gagà ai cannoli cancellano i tweet deliranti in cui, da voyeur del QR, godevano nel tirarlo fuori (il greenpass), mentre moltissimi rimuovono o vorrebbero far dimenticare le loro maledizioni verso chi non si vaccinava, così come avevano fatto sparire gli involtini ingoiati nella primissima fase (casi non rari di riconversione a Matrioska), fioccano i resoconti nel nome di quella scienza cui ormai non fa più comodo votarsi. Senonché quella loro non era scienza, era un totem militante con cui piegare anche la scienza all'ideologia, come si usa nelle dittature, già a cominciare dai termini: “green pass”, lasciapassare verde, la combinazione maligna fra diktat sanitario e ambientalista.
E dittatura la nostra la è stata. Teorizzata dall'incredibile Speranza: “Una occasione unica per creare un nuovo modello di società dipendente in tutto dallo stato”. Questo comunismo malato, che oggi in troppi vorrebbero tornasse. La sinistra lo dice, “Meloni invasata, noi orgogliosi di Speranza” sono parole di Letta: che altro serve? Ancora troppe storie da niente restano sospese nel limbo dell'ingiustizia e del dolore; un intero regime le ha volute, ha colpe immani che non si possono lasciar passare così. Chi ha sbagliato non merita né perdono né oblio: deve pagare, perchè ha sbagliato o per mala fede o per totale inadeguatezza: o per un micidale miscuglio di entrambe. Comunque ha creato conseguenze peggiori di una guerra. Tutti, dal vertice del Colle fino all'ultima caricatura di scienziato. Se non giudica e punisce in un caso simile, uno stato a che serve?