Meloni, la prima prova nell’Ue sarà il taglio dei fondi all’Ungheria del vecchio amico Orbán: come si esprimerà?

Il 15 e 16 dicembre il Consiglio europeo dovrà esprimersi sul taglio dei finanziamenti all’Ungheria di Orbàn, da sempre un interlocutore privilegiato del nuovo premier

L’Ue aspetta Giorgia Meloni al varco. Il Consiglio europeo che si terrà il 15 e il 16 dicembre, il primo per Meloni da premier, i leader degli Stati membri dell’Unione europea, con ogni probabilità, saranno chiamati a prendere una decisione sul taglio dei fondi europei all’Ungheria per un totale di 7,5 miliardi di euro a causa dei problemi dell’Ungheria di Viktor Orbán sullo stato di diritto nel Paese. Come si esprimerò Meloni? Il presidente ungherese, tra selfie e attestati di stima reciproci, è da sempre uno degli interlocutori privilegiati del leader di FdI. Ed è stato tra i primi a congratularsi con Meloni dopo la vittoria delle elezioni. Per questo il voto al Consiglio europeo potrebbe dare un’indicazione chiara sulla politica estera del nuovo esecutivo: Meloni dovrà scegliere tra votare per il taglio dei finanziamenti all’Ungheria del vecchio amico Orbán, allineandosi a Bruxelles, oppure prendere la decisione contraria, rischiando di incrinare subito i rapporti con l’Ue dopo le rassicurazioni europeiste e atlantiste che il premier ha dato sia in campagna elettorale sia durante il primo discorso alla Camera. Meloni ha citato Orbán anche a Montecitorio: “Non sono i sovranisti che comandano in Europa: si cita sempre Orban, ma l’atteggiamento della Germania di queste settimane come lo chiamiamo? Quello è europeismo?”. Pare un punto a favore per il presidente dell’Ungheria. 

Meloni, la prima prova nell’Ue sarà il taglio dei fondi all’Ungheria del vecchio amico Orbán: come si esprimerà?

Un’istituzione europea, il Parlamento, non ritiene più un suo Paese membro, l’Ungheria, “una democrazia”. Il rapporto approvato lo scorso settembre a larga maggioranza dalla plenaria di Strasburgo (433 voti a favore e 123 contrari) bolla Budapest come una “minaccia sistemica” per i valori fondanti dell’Ue in virtù di quel “regime ibrido di autocrazia elettorale” costruito da Orbán. Motivo per il quale la Commissione ha proposto il taglio del 65% dei fondi destinati a Budapest sino al 2027 nell’ambito della politica di coesione comunitaria ai quali si aggiungono gli altri 7 miliardi del Pnrr ungherese.

Meloni, la prima prova nell’Ue sarà il taglio dei fondi all’Ungheria del vecchio amico Orbán: come si esprimerà?

Fratelli d’Italia, nell’occasione, si espresse contrariamente alla posizione dell’Ue, così come la Lega. “Riteniamo che un prerequisito di questo rapporto dovrebbe essere l’obiettività, l’uso di criteri chiari e la stretta aderenza ai fatti, ma ciò ancora una volta non è accaduto”, aveva sottolineato una nota della delegazione di FdI al Parlamento europeo. “Si tratta dell’ennesimo attacco politico nei confronti del legittimo governo ungherese, in una fase difficile per l’Europa nella quale a tutti i livelli si dovrebbe perseguire la strada dell'unità e non quella della polarizzazione per motivi ideologici”. A dicembre il Consiglio europeo dovrà esprimersi. Che cosa farà Meloni?