Fiducia governo, Meloni supera l’esame della Camera con 235 sì, 154 no e 5 astenuti
L’esecutivo di Meloni ottiene la fiducia a Montecitorio: “Diamo vita a un governo rappresentativo della volontà popolare”. Ora tocca al Senato
Giorgia Meloni supera l’esame della Camera. Il governo guidato dal leader di FdI ottiene la fiducia a Montecitorio con 235 sì contro 154 no e 5 astenuti. Domani, mercoledì 26 ottobre, con voto previsto alle 13, sarà la volta del Senato, in cui la maggioranza potrebbe avere numeri leggermente più ristretti. Meloni, già durante le dichiarazione di voto, aveva twittato: “Oggi diamo vita a un governo rappresentativo della volontà popolare, assumendoci diritti e doveri di chi vince le elezioni: essere maggioranza parlamentare e compagine di governo. Al meglio delle nostre possibilità, anteponendo l’interesse dell’Italia a quello di parte o partito”.
Fiducia governo, Meloni supera l’esame della Camera con 235 sì, 154 no e 5 astenuti
La giornata è iniziata col discorso del premier alla Camera, seguita dalle dichiarazioni dell’opposizione e della replica di Meloni. Poi le dichiarazioni di voto. “Noi siamo pronti a denunciare le vostre incongruenze e inadeguatezze”, ha spiegato il presidente del MsS, Giuseppe Conte. “La nostra sarà una opposizione solida e puntuale, ancorata ai bisogni dei cittadini, per questo sarà implacabile e intransigente. Il segnale più evidente della continuità con il governo Draghi è il ministero dell'economia a Giorgetti. Questo spiega l'opposizione morbida al governo uscente, non è che alla fine l'agenda Draghi la vuole scrivere lei?”. “Ci rallegriamo con lei perché è la prima donna a Palazzo Chigi, ma la Lega si è rallegrata per un altra questione”, ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia. “Lei ha vinto come leader di una coalizione che si è presentata agli elettori con un programma comune e che ora vuole attuarlo e questo è dimostrato dal fatto che accanto a lei siede il leader della Lega, Matteo Salvini. Per la Lega questo è il principale impegno che alle parole delle campagna elettorale seguiranno i fatti”. “Il fatto che un mese dopo il voto ci sia il governo è il segno più evidente di chi ha vinto le elezioni e di chi ha diritto di governare, noi facciamo gli auguri al nuovo governo, ma lei non ci ha convinto e voteremo no alla fiducia”, ha precisato il segretario del Pd, Enrico Letta.
Fiducia governo, Meloni supera l’esame della Camera con 235 sì, 154 no e 5 astenuti
“Domani saremo ancora una volta in piazza”, ha sottolineato il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, “per ricordare che gli accordi con la Libia consegnano ogni anno ai trafficanti e ai lager libici migliaia di vite umane che hanno la sola colpa di cercare una vita migliore o di scappare da guerre e fame. Ora, davanti ad un governo che si presenta rilanciando la follia dei blocchi navali quello di domani pomeriggio è un appuntamento ancora più importante e significativo”. “Finalmente nasce un governo politico, che guarda alla cultura, senza dimenticare le nostre radici giudaico cristiane, che guarda al mondo dell'impresa, ai liberi professionisti, alle partite Iva, alle categorie del mondo del lavoro fuori dalla logica del costante conflitto sociale, che guarda al merito come condizione imprescindibile dalla scuola fino al lavoro, che saprà affrontare il tema dell'insicurezza delle nostre città, con fermezza”, ha spiegato Nazario Pagano, deputato di Forza Italia. “La nostra posizione è molto netta: se guarderete in faccia la realtà, se guarderete mostrando l'attenzione a quei problemi che arrivano più nella carne viva dei cittadini, allora troverete un'opposizione che senza ambiguità cercherà di migliorare le vostre risposte”, è la posizione espressa dal capogruppo di Azione-Iv alla Camera, Matteo Richetti.