Draghi saluta e Mattarella si congratula: 20 mesi peggio di una guerra di 20 anni. Il più incapace tra gli incapaci o il più efficace tra i sicari?
"Venti mesi straordinari" dice il premier uscente, come fosse stato bei boy scout. Invece era alla guida di un paese che ha finito di scassare, cosa di cui Mattarella si congratula. Venti mesi straordinari, ma sulla pelle nostra. E le conseguenze dureranno anni.
Cosa è la malvagità? È gioire per le sofferenze inflitte. “Sono stati 20 mesi indimenticabili” ride Draghi, l'eterno uscente “ho imparato molto”. Peccato solo sulla pelle di chi ne ha subito le scelte. Si è divertito, il tecnico della provvidenza? Noi meno. I quasi due milioni che hanno perso lavoro e stipendio per i suoi ricatti, meno. I due milioni e passa che hanno dovuto chiudere la propria attività, stremati, irrisi per cosiddetti ristori mai visti o offensivi, meno. Quelli che sono impazziti o si sono dati all'alcool o agli psicofarmaci per reggere una guerra, assurda, in tempo di pace, meno. Camilla Canepa e altre migliaia come lei, meno. Giuseppe De Donno e centinaia come lui, meno. Migliaia di insegnanti e decine, centinaia di migliaia di studenti crocifissi al manicomio della dad, meno.
Voi, stampa libera, provoca ancora il sempiterno uscente che ad ogni giorno perso dal successore ha fondate speranze di restare o tornare. Voi stampa libera, ma non c'era mai stata una stagione di tale vertiginoso servilismo, neanche ai tempi di Silvio il folle. Conferenze stampa come liturgie, l'esaltazione fanatica di un assai presunto capace e chi si permetteva obiezioni subito emarginato, diffamato, arrivava la Digos a portargli via tutto. Perfino per qualche tweet via social. Non si ricordava un regime simile forse neppure sotto quel fascismo che oggi tutto il canaio di sinistra vede dappertutto, mentre per venti mesi l'ha avuto sotto gli occhi e gli andava benissimo. L'altro estremo di questo regime assurdo, quello del Colle, ha ricevuto il premier eterno uscente e si è congratulato “per i fantastici risultati ottenuti”. Frase incredibile, orribile, che da sola dà la misura dell'improntitudine e dell'impunità di un regime.
I risultati indiscussi sarebbero la grecizzazione dell'Italia; sarebbero gli oltre 2 milioni di attività saltati, la vertigine delle prossime a seguito di bollette decuplicate, centuplicate; i colossali sprechi della cosiddetta transizione green, oggi mollata da tutti tranne che dall'Italia; sarebbero il debito pubblico a 2750 miliardi, l'inflazione al 10%, la distruzione di quasi tutti i comparti; sarebbe la totale assenza di energia, chimica, fisica, mentale per poter ripartire; sarebbero gli incubi ricorrenti dopo i coprifuoco, il controllo diffuso e capillare, le prepotenze dei corpi di sicurezza, i divieti pazzeschi, quelle mutande su quello scaffale non puoi prenderle, quelle canotte sullo scaffale a fianco sì; sarebbe il ricatto, lurido, infame, del greenpass; sarebbero le 5, diciamo cinque dosi in poco più di un anno; sarebbe un paese diviso dalla linea dell'odio e fomentato odio, ad arte, unica cosa davvero scientifica.
Tutto per niente. Tutto sull'onda del fanatismo, dell'incompetenza, della perseveranza nel peggio più miserabile. Oggi che i vertici di tutte le case farmaceutiche svelano il gioco: Pfizer, “Non abbiamo testato un bel niente, non ci importava”; Moderna, “un 25enne in salute non deve vaccinarsi di continuo”. E sgorgano plurime ricerche tutte convergenti sull'esplosione dei cuori rotti dopo i vaccini, della letalità da Covid sovrastimata di 10 o 30 volte grazie a una propaganda assassina, perfino le maschere veicolo infettivo per l'indebolimento del sistema immunitario. Come pochi, coraggiosi scienzati e informatori non si stancavano di ripetere. Politici no, praticamente nessuno, quasi nessuno. Neanche la Meloni che oggi capitalizza la opposizione, quando se mai è stata sponda, furba, ambigua.
Proprio i riscontri, le verifiche, le rese dei conti, le ammissioni dei padroni del banco dovrebbero consigliare all'eterno uscente un profilo più basso e magari il riconoscimento di qualche defaillance, di gaffe imbarazzanti: “Non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire”; “Volete voi la pace o i condizionatori?”. Ma Draghi, tronfio, vacuo, dopo avere irriso la realtà la elude, non gli interessa, ha passato 20 mesi nel laboratorio sociale e si è divertito molto nel completare l'opera intrapresa con la fondazione della UE trenta anni fa e continuata col degno predecessore Monti. A seconda di come la si voglia vedere, quest'altro oscuro burocrate, incompetente patentato, inconsistente al limite della sciagura, può essere considerato o il più incapace tra gli incapaci, o il più efficace tra i sicari: di certo, in venti mesi è riuscito a fare per il paese più che una guerra di vent'anni. E risollevarsi questa volta sarà impossibile. Ma lui ride e Mattarella si congratula. Cosa è l'idiozia?