Berlusconi apre il quaderno degli appunti: Meloni descritta come "supponente, prepotente, arrogante e offensiva"

Le rivelazioni su quello che pensa il Cav dell'attuale leader di Fdi nel suo quaderno degli appunti. Dopo i ministeri, Berlusconi scopre gli altarini anche su Giorgia Meloni

Il primo giorno di Silvio Berlusconi in Senato è stato scoppiettante: il ritorno del Cav dopo 9 anni, ha visto quelli che sono i suoi desideri in fatto di ministeri ed anche il suo reale pensiero su Giorgia Meloni. Berlusconi nel suo quaderno degli appunti ha definito la leader di Fdi come "supponente, prepotente, arrogante e offensiva. Giorgia non ha disponibilità ai cambiamenti, è una con con cui non si può andare d'accordo". Probabilmente Berlusconi, abituato alle serate di Arcore fa fatica a digerire il no di una donna, come è in questo caso visto il veto su Ronzulli. Nella stessa giornata Berlusconi aveva platealmente mandato aff... La Russa, nuovo Presidente del Senato.

Berlusconi apre il quaderno degli appunti e scopre gli altarini su Meloni

Degli aggettivi non da poco quelli che riserva Berlusconi alla sua storica alleata, soprattutto se si considera che molto probabilmente sarà la prossima inquilina di Palazzo Chigi. Dopotutto al leader di Forza Italia i veti "non piacciono" come ha riferito lui stesso nella giornata di ieri riferendosi a quello di Meloni verso Licia Ronzulli. Che molto probabilmente rimarrà senza ministeri.

E cosi Berlusconi esordisce col botto nel suo primo giorno che sancisce il suo ritorno al Senato. Il forzista ha avuto anche un diverbio con l'attuale presidente del Senato Ignazio La Russa, come hanno mostrato in diretta le tv e come ripreso poi da tutti i social network. Ieri mattina infatti non è mancata la tensione nella maggioranza riguardo l'elezione del senatore di Fdi, messa in dubbio proprio dai voti di Forza Italia.

Alla fine La Russa se l'è cavata con i voti dell'opposizione (Pd/M5s/Iv-Azione). Qui infatti ancora oggi c'è la caccia ai "franchi tiratori" che hanno aiutato la maggioranza, quest'ultima più spaccata che mai nella mattina di ieri. Il dito è stato subito puntato verso Matteo Renzi, storico "alleato" del Cav che sarebbe andato in soccorso proprio di quest'ultimo, spinto dal suo orgoglio personale nel voler fare lo "scherzetto" a Giorgia Meloni. Renzi ha replicato dicendo di non essere stato lui, e comunque i suoi voti e quelli di Calenda non sarebbero bastati.

Il sentimento personale di Berlusconi verso Meloni si ingrigisce sempre di più e adesso si aspetta la replica proprio della leader di Fdi.