Pd, Paola De Micheli esce allo scoperto: è la prima candidata al dopo Letta

L’ex ministro dei Trasporti punta a diventare la prima donna a guidare la segreteria del partito: “Il Pd deve ripensare il suo modo di fare politica”

Paola De Micheli è uscita allo scoperto. E nella serata di oggi, martedì 27 settembre, si è candidata alla segreteria del Pd. È la prima aspirante erede di Enrico Letta, che dopo la sconfitta alle elezioni ha dichiarato che non si ricandiderà per la guida del partito. L’obiettivo di De Micheli, piacentina classe 1973, ex ministro dei Trasporti, è diventare la prima donna alla guida del Partito democratico, che neanche ai tempi dei Ds, della Margherita e dei Popolari ha avuto una segreteria al femminile. Ancora incerta la presenza al congresso, che si svolgerà nei prossimi mesi, degli altri aspiranti segretari: si parla anche degli emiliani Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Più sicuro di partecipare, invece, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci

Pd, Paola De Micheli esce allo scoperto: è la prima candidata al dopo Letta

Nel 2013, Letta, allora premier, era stato l’invitato d’onore al matrimonio di De Micheli, celebrato nella sua Piacenza. Ora l’ex ministro porrebbe succedergli al Nazareno. Bersaniana, poi lettiana, De Micheli è fresca di riconferma a Montecitorio per la sua quarta legislatura. Già assessore nel suo Comune, è stata prima sottosegretario all’’Economia (2014-2017), e sottosegretario alla presidenza del Consiglio (2017-2018), prima di sostituire Danilo Toninelli al Mit (2019-2021).

Pd, Paola De Micheli esce allo scoperto: è la prima candidata al dopo Letta

“La destra ha vinto in un'Italia che va sempre meno a votare”, era stato il commento elettorale di De Micheli. “Ci aspetta una stagione molto complicata e l'opposizione del Partito Democratico sarà responsabile e dura. Sui princìpi della nostra democrazia sui diritti conquistati, sulla nostra collocazione in Europa, non transigeremo. Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto, che hanno camminato al mio fianco in questa campagna elettorale e mi hanno votato. Farò tutto il possibile per essere all’altezza. Il nostro partito esce sconfitto dalla prova elettorale. È tempo di ripensare profondamente il nostro modo di fare politica: lo dobbiamo alle persone che hanno creduto in noi, e anche a quelle che non ci hanno creduto, e in generale non credono più alla politica. Lo dobbiamo ai militanti, agli instancabili volontari delle nostre feste e dei banchetti, che per me rimangono l'unico esempio da seguire. Oggi comincia una nuova campagna elettorale: per convincere chi non ci ha scelto. Per convincere le lavoratrici e i lavoratori, e i piccoli imprenditori. Per ascoltare e convincere le persone”.