Letta voleva dimettersi subito ma i capi PD l'hanno convinto a restare ancora per qualche mese - ESCLUSIVA

Enrico Letta è stato bloccato dai maggiorenti del partito, Franceschini in testa che preferiscono una transizione morbida

"Errori ci sono, ci sono stati. La scelta che ho fatto è nell'interesse di un Pd che ha bisogno di far partire la legislatura. Credo che sia meglio che sia io a convocare il congresso rispetto ad altri. Il mio è un gesto d'amore, poi la mia leadership finirà. Io vorrei che il congresso avvenisse nei tempi più rapidi possibili". Così il segretario del Pd Enrico Letta nel corso della conferenza stampa al Nazareno. Quello che però il segretario dem non dice lo aggiungiamo noi, perché a quanto siamo in grado di rivelare, il segretario del Nazareno avrebbe preferito di gran lunga dare dimissioni immediate. Ma è stato bloccato dai maggiorenti del partito, Franceschini in testa che preferiscono una transizione morbida. Ma soprattutto prima di dare via ai giochi congressuali vogliono cominciare a fare con calma una prima scrematura dei nomi, a cominciare dal governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini che rimane il preferito per il dopo. Iniziare oggi il congresso con le dimissioni a caldo di Enrico Letta avrebbe significato soltanto peggiorare la situazione di un partito già in difficoltà, riaprire la guerra tra correnti e gettare il popolo democratico nel caos. Meglio dunque aspettare qualche mese ma soprattutto attendere la formazione del nuovo governo. I dem vogliono capire bene le intenzioni di Sergio Mattarella; se come sembra darà l'incarico a Giorgia Meloni ma soprattutto quale sarà perimetro e programma del nuovo esecutivo. E quindi quale opposizione fare e con chi. Da qui verrà fuori l'identikit del nuovo segretario. E solo allora potranno iniziare le danze congressuali.

Di Marco Antonellis