Elezioni 2022, Vincenzo Pepe (Lega): “L’ambiente per la sinistra è ideologico e fondamentalista”

Il presidente di FareAmbiente racconta a Il Giornale d’Italia la chiamata da parte della Lega, della situazione russa, degli sbarchi e del tetto al prezzo del gas

Vincenzo Pepe insegna Diritto pubblico comparato e Dottrina dello Stato presso l'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli ed è Presidente nazionale di FareAmbiente. È considerato l'eretico dell'ambientalismo italiano. Autore di numerose pubblicazioni tradotte in diverse lingue.

Dall’ambiente alla candidatura al Senato con la Lega. Perché questa scelta?

«Non ho scelto io la Lega, è la Lega che ha scelto di condividere le mie idee e per questo sono candidato al Senato nel collegio proporzionale Campania 1 a Napoli e provincia, per dare voce alla necessità che l’ambiente sia un valore fondamentale e che questo vada declinato in termini di sostenibilità, ragionevolezza e in termini pragmatici.»

 

Quali sono i suoi temi cardine in questa campagna elettorale?

«Da anni mi occupo di politiche dell'ambiente e sono considerato in Italia l'eretico dell'ambientalismo italiano, avendo fondato FareAmbiente considero che l’ambientalismo non deve essere vissuto solo in termini ideologici e fondamentalisti. Da anni predico la necessità di portare i nostri comportamenti quotidiani a far sì che l'ambiente, la flora, la fauna, l'aria, l'acqua, ma anche la diversità dei territori siano un valore al quale coniugare lo sviluppo con la sostenibilità. FareAmbiente non vuole negare lo sviluppo, lo sviluppo comporta un rischio, e la sostenibilità è il calcolo del rischio. Fino a che punto si può accettare il rischio per una buona qualità della vita? Ambiente è qualità della vita, è benessere, diversità culturale, è tutela dei territori non solo come flora e fauna ma anche come tradizioni e lingue.»

 

In quale collegio si candiderà?

«Sono candidato al Senato nel collegio proporzionale Campania 1 a Napoli e provincia.»

 

Economia nazionale, situazione russa, tra guerra di bombe e rincaro bollette, e sbarchi. La sua posizione e come pensate di risolvere. 

«Da molto tempo cerco di sensibilizzare il nostro Paese all’introduzione nelle scuole dell’educazione ambientale. Educazione ambientale comprende anche educazione all’energia. Noi dell’energia non sappiamo proprio nulla, abbiamo l’impatto con l’energia solo quando arrivano le bollette, che sono salatissime. Io sono stato uno dei pochissimi in Italia, a dire tempo addietro, con la mia associazione, che dobbiamo fare mix energetico, efficienza e risparmio energetico, però bisogna conoscere come fare efficienza e risparmio energetico. Oggi abbiamo un vademecum ma, già nel 2010 quando si parlava di nucleare, avevamo individuato l’occasione giusta per fare educazione all’energia. Io ho sempre considerato la ricerca al nucleare come indispensabile per il nostro Paese. Se nel 2011 avessimo fatto una scelta diversa, ora avremmo avuto meno difficoltà rispetto all’approvvigionamento energetico. Dobbiamo chiudere le centrali a carbone e dobbiamo incentivare la termovalorizzazione ai rifiuti.»

Putin è amico o nemico? Comprare il gas dall’America non sarebbe un’idiozia?

«Io sono contro la guerra, come tutti, e dobbiamo lavorare attraverso la diplomazia affinché ci sia la pace. Non possiamo condividere chi va a dichiarare guerra ad altri Paesi.»


È d’accordo con il tetto al prezzo del gas?

«L’Europa deve avere una politica energetica che vale per tutti, omogenea anche sul tetto del gas. Anche a livello nazionale bisogna dare gli ausili statali giusti per salvare l’economia del Paese e non far chiudere le aziende e mettere in condizione i cittadini di pagare le bollette.»