Palazzo Chigi: Mario Draghi e il "Gran rifiuto". Solo Washington e Bruxelles possono fargli cambiare idea - ESCLUSIVA

Luigi di Maio spera che di fronte ad una chiamata, l'ennesima, per il bene del paese Mario Draghi non si sottrarrà. Ma sbaglia.

"L'unico candidato che può tornare a Palazzo Chigi è Mario Draghi, poi è logico che lui dica no ma è  lui che deve tornare ", spiega Luigi Di Maio. "Penso che quando Mattarella chiede a una persona di essere investito di quel ruolo - rileva ancora il ministro degli Esteri e leader Ic - lui non si può rifiutare". Insomma, Luigi di Maio spera che di fronte ad una chiamata, l'ennesima, per il bene del paese Mario Draghi non si sottrarrà dalle sue responsabilità e accetterà di fare il presidente del Consiglio ancora volta. Ma sbaglia. Perché in realtà Mario Draghi stavolta è pronto a dire "no" anche a Sergio Mattarella. I rapporti tra i due non sono più quelli di un tempo. C'è un prima e un post, ovvero la "battaglia" per il Quirinale che ha visto trionfare nuovamente Sergio Mattarella (pur avendo per anni teorizzato l'impossibilità per un presidente della Repubblica di espletare un secondo mandato) a scapito di Mario Draghi che fino all'ultimo ha sperato di salire al Colle e probabilmente se Mattarella non avesse accettato il bis ci sarebbe anche riuscito.

Da quel momento i rapporti tra i due si sono decisamente "raffreddati" e diventati molto più formali (la conferma si è avuta anche in estate quando Draghi avrebbe voluto dimettersi immediatamente e Mattarella invece gli ha chiesto, inutilmente, di rimanere ancora qualche giorno per mediare con le forze politiche). Con la sconfitta nella corsa per il Quirinale Mario Draghi ha cominciato a pensare che per lui fosse finito il tempo di governare il paese. Cosa puntualmente accaduta nei mesi successivi. Problema nel problema per l'ex numero 1 della BCE è che quando accettò l'incarico di governare il paese gli fu fatto credere che sarebbe stato lui il naturale successore per la poltrona più ambita del paese. Ma così non è stato. Insomma, la politica se vuole recuperare un ruolo per Mario Draghi in Italia ha solamente un modo: insediarlo al Quirinale. L'unica vera ambizione che ancora vuole realizzare. A chi in queste ore gli chiede se sarebbe disponibile a rispondere all'ennesima chiamata del Presidente, il romanista ormai ex presidente del consiglio rispondere con un laconico: "Ho già dato". A questo punto solamente Washington e Bruxelles potrebbero convincerlo a rimettersi a disposizione del paese.

Di Marco Antonellis