Migranti, Carlo Calenda propone l'istituzione di un Ministero per Immigrati: "Dobbiamo tutelarli"
Nel programma elettorale di Carlo Calenda, l'ex ministro vuole agevolare gli immigrati propendo un rilascio più veloce dei permessi. L'obiettivo è quello di tutelarli
Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, vorrebbe che in Italia venisse istituito un ministero per l'immigrazione. Sul suo programma elettorale si legge della volontà di facilitare i permessi degli immigrati e le sanatorie.
L'obiettivo dell'ex ministro è quello di sottrarre la gestione dei flussi degli immigrati al Viminale, affidando tutto in mano a quello che definirebbe come Ministero per l'Immigrazione.
La proposta di Carlo Calenda per semplificare l'immigrazione
La proposta di Carlo Calenda sarebbe l'unica attualmente in Europa, che prevedrebbe quanto segue:
«Le migrazioni sono un fenomeno complesso, oggi gestito con politiche tra loro contraddittorie da vari Ministeri (Interni, Lavoro, Istruzione, Salute, ecc.). Proponiamo l'istituzione di un Ministero per l'Immigrazione per superare la frammentazione di funzioni dei vari uffici che oggi rende complicato l'orientamento per i migranti e i cittadini, ma anche l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, generando inutili complessità».
L'obiettivo del ministero sarebbe quello di occuparsi della ricollocazione degli immigrati e della gestione degli sbarchi.
Nonostante l'idea filosofica calendiana sia originaria, allo stesso tempo è molto simile a quella della Sinistra Italiana-Europa Verde.
La volontà del Terzo Polo è semplice, vorrebbe semplificare e tutelare le procedure per tutti i richiedenti asilo:
«Vogliamo offrire alle persone in cerca di protezione che arrivano in Europa e in Italia l'accesso a una procedura di asilo rapida ed equa. A tal fine, vogliamo superare il trattato di Dublino e creare un Sistema europeo comune di asilo che, dopo una breve fase di registrazione negli Stati alle frontiere esterne, distribuisca i richiedenti asilo negli Stati membri dell'Ue - tenendo conto delle circostanze personali. Rifiutiamo i controlli anticipati della procedura di asilo alle frontiere esterne. Vogliamo vie di accesso più sicure e legali attraverso un'espansione dei corridoi umanitari. Vogliamo sempre garantire il salvataggio in mare, coordinato e finanziato a livello europeo».