Elezioni 2022, Andrea Cangini (Azione): “Sì a trivellazioni, rigassificatori e gasdotto tap. Fissare prezzo europeo a tetto del gas”
L’ex parlamentare azzurro, ora in Azione, parla a Il Giornale d’Italia dell’inconcludenza di Matteo Salvini, del caro bollette e di come risolvere il problema degli sbarchi
Andrea Cangini, 53 anni, ha moglie e due figli. Laureato in Scienze politiche a Bologna con Angelo Panebianco (110/110), ha scritto diversi libri, ma due gli sono particolarmente cari: Fotti il potere, gli arcana della politica e dell’umana natura, frutto di una lunga frequentazione con Francesco Cossiga; CocaWeb, una generazione da salvare, frutto di un’indagine parlamentare che ha promosso in commissione Istruzione del Senato. Dal 2014 al 2018, è stato direttore del Quotidiano nazionale e del Resto del Carlino.
Da Forza Italia al Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Perché questa scelta?
«Quando, inaspettatamente, Silvio Berlusconi mi offrì la candidatura, accettai contro il parere di tutti pensando di poter contribuire alla costruzione di un centrodestra autorevole con cultura di governo. Mi illusi. Da allora Forza Italia si è inspiegabilmente messa al servizio di un demagogo inconcludente, Matteo Salvini. Quando, lo scorso 20 luglio, al pari di Conte, Salvini e Berlusconi hanno improvvisamente deciso di negare la fiducia a Mario Draghi, ledendo così l’interesse nazionale, sono stato l’unico senatore del centrodestra a dissociarsi in aula e a votare contro l’indicazione del proprio partito. Ho scelto Calenda perché è un leader concreto e pragmatico, quanto di più lontano dalla demagogia che ha umiliato la politica rendendola impotente.»
Quali sono i suoi temi cardine in questa campagna elettorale?
«Il programma del Terzo Polo guidato da Carlo Calenda è frutto di mesi di analisi e comparazioni svolte dal Centro studi di Azione: non c’è proposta che non sia realistica, non c’è traccia di demagogia. Soprattutto non c’è alcun cedimento alla propaganda e all’ambiguità, a partire da tre punti imprescindibili: l’ancoraggio all’Europa, quello alla Nato, l’obiettivo di riportare Mario Draghi a palazzo Chigi.»
I sondaggi danno il Terzo Polo intorno al 5%. Ci saranno sorprese?
«Sì, non ho dubbi. Siamo l’unica novità di questa campagna elettorale dominata dal bipopulismo. Il ceto medio, i professionisti, le partite IVA e più in generale gli elettori più ragionevoli e informati di centrodestra e di centrosinistra refrattari alla propaganda e stufi di essere presi in giro avranno finalmente un partito fatto di persone serie e responsabili che li rappresenti.»
In quale collegio si candiderà?
«Ho accettato una candidatura nel plurinominale del Senato in Emilia Romagna pur sapendo che la mia elezione è praticamente impossibile. L’ho fatto perché credo nel progetto e sono certo che una buona affermazione del Terzo Polo sarà utile al sistema politico e a chiunque si troverà a governare il Paese in condizioni così difficili. Siamo all’anno zero della politica, il nostro è un investimento sul futuro. Il futuro dell’Italia.»
Economia nazionale e situazione russa, tra guerra di bombe e rincaro bollette. La sua posizione e come pensate di risolvere.
«Putin non ha dichiarato guerra all’Ucraina, ma a noi occidentali e ai nostri valori. Difendere gli ucraini significa difendere la nostra identità, oltre che la nostra sicurezza. Grillini, Lega e Fratelli d’Italia si sono opposti alle trivellazioni nel mar Adriatico, ai rigassificatori, al gasdotto Tap. Il problema si risolve passando dalla cultura del No a quella del Sì e sfruttando tutte le potenzialità nazionali, nucleare di ultima generazione compreso. Nel frattempo, occorre sostenere concretamente famiglie e imprese, fissare un tetto europeo al prezzo del gas, scorporare i costi dell’elettricità da quelli del gas. È la linea di Draghi, il cui governo è quello europeo che ha speso di più per contenere il caro bollette, e chi lo ha pugnalato alle spalle lo sa.»
Per quanto concerne gli sbarchi?
«Come per la pandemia e la crisi energetica, nessuno Stato nazionale può pensare di governare il fenomeno da solo. Occorre un coinvolgimento dell’Europa. Anni fa, commissionai un sondaggio ad Antonio Noto sui musulmani residenti in Italia: risultò che una quota enorme di coloro che in teoria dovevamo essere già integrati non era affatto coerente con i nostri valori di libertà e democrazia né intendeva adeguarvisi. È necessario promuovere l’integrazione e selezionare gli ingressi.»
Vuole dire qualcosa ai suoi elettori?
«Un solo messaggio, rivolto a chi, nonostante tutto e nonostante molti, pensa ancora che la Politica sia una cosa seria e che le Istituzioni meritino rispetto: non fatevi prendere in giro; non rassegnatevi al peggio per abitudine. Basta turarsi il naso o astenersi, votate Terzo Polo e insieme lavoriamo sul serio per l’Italia.»