Elezioni 2022, Gianluigi Paragone (ItalExit): “No a obbligo vaccinale, green pass e identità digitale. Economia allo sfascio per colpa di precedenti politiche di austerity”
L’ex parlamentare grillino, ora a capo di ItalExit, se la prende con il troppo europeismo dei partiti e a Il Giornale d’Italia racconta il programma della sua forza politica
Gianluigi Paragone, classe 1967, è stato giornalista de Il Giornale e direttore de La Padania, conduttore televisivo e politico italiano, senatore della Repubblica dal 2018, eletto e poi espulso dal Movimento 5 Stelle. Nel 2020, fonda ItalExit e ne diventa il leader.
Dalla vicinanza alla Lega al Movimento 5 Stelle, fino alla fondazione di ItalExit. Com’è avvenuto questo passaggio?
«Quando ho diretto la Padania non ero un politico. Però il mio percorso non è stato causale, ma legato a temi che ho sempre seguito con attenzione. Un esempio è la trasmissione televisiva che ho ideato, La Gabbia: Euro, Europa, temi economici e politici, con ospiti che si confrontavano e con Paolo Barnard nel ruolo di grillo parlante. Per me è stato naturale, a un certo punto, approdare alla politica nella speranza di poter cambiare le cose. L'Italia, a causa dei trattati europei e della moneta unica, rischiava di diventare una colonia dell'impero franco-tedesco, cosa che è puntualmente avvenuta. I 5Stelle sembravano mossi da passione sincera come la loro base, invece hanno tradito e sono finiti a governare con Pd e con Draghi. La scelta di fondare ItalExit è stata un passaggio naturale. Ho sentito di avere una responsabilità nei confronti dei miei figli e del mio Paese.»
Sondaggi alla mano, ItalExit è intorno al 3%. Ci saranno risultati inaspettati?
«C'è grande entusiasmo intorno a noi. A testimoniarlo l'incredibile risultato raggiunto nella raccolta firme effettuata nel mese di agosto. Ottantamila persone si sono recate ai banchetti, in fila a 40 gradi, per manifestare il loro sostegno e per permetterci di essere presenti alle elezioni. I sondaggi sono positivi, ma ci parametrano verso il basso. In realtà i dati reali ci collocano intorno al 4%. E' un risultato fantastico ma non ci basta, vogliamo salire ancora e stiamo lavorando ogni giorno per riuscirci. Le sensazioni sono ottime.»
Se vincerà il centrodestra, ci saranno possibilità di un suo avvicinamento?
«Euroletta, Euromeloni, Eurosalvini, Euroberlusconi, Eurocalenda. Ho detto tutto: come potremmo allearci con partiti disposti a svendere il Paese e proni di fronte alla tirannia di Bruxelles? Sono tutti pro Euro, tutti complici delle nefandezze compiute dal governo Draghi. Per esempio, il ministro della salute di Salvini era Speranza! Anche FdI ha fatto un'opposizione di maniera, restando in alleanza con Lega e Forza Italia che stavano al governo. L'opposizione alleata del governo, una roba che non si era mai vista!»
Quali sono i suoi temi cardine in questa campagna elettorale?
«Intanto, al primo punto c'è il rispetto e la difesa della nostra magnifica Costituzione. Poi siamo per il no assoluto a qualsiasi forma di obbligo vaccinale, di green pass e di identità digitale. Vogliamo una commissione d'inchiesta per indagare su tutti gli aspetti della gestione dell'emergenza Covid, il risarcimento delle vittime da Covid e da vaccino, il reintegro con risarcimento di tutti coloro che sono stati costretti a lasciare il lavoro. Vogliamo recuperare la sovranità monetaria, l'uscita dalla tirannia europea e dall'incubo dell'Euro. Diciamo no alla guerra e alle sanzioni contro la Russia perché le stiamo pagando noi. Vogliamo uscire da una Nato in cui gli Usa sono egemoni. Vogliamo che lo Stato torni a essere padrone dei suoi asset pubblici, specialmente quelli energetici e strategici. No alle privatizzazioni e alla Bolkestein. Rilancio del made in Italy con una tassa unica al 15% per chi lo produce. Nessun tetto al contante e no alla moneta digitale. Politica economica espansiva a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. Opportunità di crescita per i più giovani, fine della precarietà come forma di schiavitù sociale, stipendi dignitosi e rispetto dei diritti dei lavoratori. Abolizione della Fornero e pensioni minime a 900 euro. No all'immigrazione selvaggia, chi entra in Italia dev'essere messo in grado di vivere dignitosamente. Abbiamo uno splendido programma sull'ambiente e l'ecosostenibilità, con un’attenzione particolare al benessere e alla tutela degli animali. E potrei andare avanti ancora per molto, alla faccia di chi dice che non abbiamo proposte.»
In quale collegio si candiderà?
«Lombardia 1 Milano, Lombardia 1 Milano e Monza e Brianza, Lombardia 2 Varese, Lombardia 2 Como Lecco Sondrio. E poi in Puglia, nel collegio plurinominale P04 della Camera a Lecce.»
Economia nazionale, situazione russa, tra guerra di bombe e rincaro bollette, e uscita dall’euro. La sua posizione e come pensa di risolvere.
«Questa non è una domanda, ma un riassunto delle principali problematiche mondiali. Cercherò di essere sintetico: l'economia è allo sfascio per colpa delle politiche di austerity, delle ricette neoliberiste, dell'Euro e dei trattati europei. Senza sovranità monetaria c'è poco da fare. Russia: non è la nostra guerra e non vogliamo più pagarne il prezzo. Che si concerti una pace possibile invece di seguire gli Usa che fomentano il conflitto. Bollette: i rincari sono assurdi, apocalittici, e avvengono nel silenzio sconcertante della Ue e del governo Draghi. Forse non ci rendiamo conto che si rischia il disastro economico. Eni ha fatto 7 miliardi di utili in sei mesi, è una partecipata di Stato, quei soldi vanno presi e usati per aiutare imprese e famiglie allo stremo. Poi bisogna togliere il gas dai mercati finanziari, il prezzo di un bene così importante non può dipendere dai capricci degli speculatori. L'uscita dall'Euro è necessaria, dobbiamo liberarci dal vincolo esterno di una Ue che è incapace di risolvere qualsiasi problema ma è molto abile a ricattarci e a imporci folli politiche di austerity. Uscire dall'Euro è indispensabile, ma per farlo bisogna avere un piano articolato e complesso che investe il settore pubblico, le banche, la gestione della moneta, la salvaguardia dei risparmi degli italiani e tanti altri aspetti: è un tema complicato che non può essere spiegato in poche righe. Noi abbiamo un piano realizzato da economisti, giuristi, costituzionalisti ed esperti di varie discipline che hanno creato un impianto in grado di reggere a qualsiasi attacco”.
Cosa vuole dire ai suoi elettori?
«Di non arrendersi. So che in molti sono stati traditi dalla Lega e dai 5Stelle, ma questo non è un motivo per abbandonare la speranza. Nella vita capita di essere traditi, ma poi ci si rialza e si va avanti. Noi di ItalExit proponiamo un modello ideologico e sociale completamente diverso. Non vogliamo consegnare la nostra società nelle mani di poche multinazionali super potenti che ci renderebbero definitivamente schiavi del loro modello disumano, non vogliamo il dominio della tecnologia sull'uomo e sulle sue libertà. Anche se nessuno ha il coraggio di dirlo è qui che si gioca la partita: dobbiamo scegliere da che parte stare. ItalExit vuole un mondo libero, umano, incentrato su caratteristiche territoriali e nazionali che si devono incontrare, rafforzandosi l'una con l'altra. Nella diversità e nella collaborazione è lo spirito dell'uomo, non nell'omologazione e nell'arida religione del pensiero unico.»