Elezioni 2022, volano gli stracci fra Pd e M5S: "Improbabile dialogare dopo il voto". Salvini: "Sanzioni russe da ripensare"

Mentre il centrodestra appare unito in vista delle elezioni 2022, dall'altra parte sembra insanabile la frattura fra Pd e M5S con Conte che sostiene sia "improbabile dialogare dopo il voto". Nel frattempo Salvini sostiene la necessità di ripensare le sanzioni alla Russia

La frattura fra Pd e M5S appare sempre più insanabile. Al punto che lo stesso Conte si mostra disilluso e dice che gli appare "improbabile" un dialogo con il Nazareno dopo il voto. Letta sembra proseguire per la sua strada, alla ricerca dell'elettorato orfano dell'"agenda Draghi". Un'ampio bacino da cui attingere, ben lontano però dall'essere sufficiente per arrivare a Palazzo Chigi. Dall'altra parte della barricata il leader della Lega Matteo Salvini continua a voler rappresentare la voce critica nei confronti delle misure anti-russe. Se da una parte Meloni si dice fedele all'alleanza atlantica, il suo alleato principale continua a strizzare l'occhiolino verso il Cremlino.

Conte: "Dialogo con il Pd improbabile"

"Con questo vertice del Pd sarà assolutamente improbabile poter dialogare" afferma perentorio il leader del M5S Giuseppe Conte, presente a Napoli per un appuntamento di campagna elettorale. "Lo dico forte e chiaro, dopo il cinismo che hanno esibito - continua Conte - buttando a mare un’agenda progressista sulla quale abbiamo lavorato anche proficuamente con loro, in nome di una fantomatica agenda Draghi, che lo stesso interessato ha dichiarato che non esiste". Un attacco duro che chiude le porte a qualsiasi convergenza post-elettorale, anche in caso i due partiti dovessero condividere i banchi dell'opposizione, com'è sempre più probabile accada. Almeno stando agli ultimi sondaggi, che danno Fdi in crescita e il Pd in calo.

Salvini: "Sanzioni alla Russia da ripensare"

Salvini intanto, che continua a farsi promotore delle istanze filorusse nella coalizione di centrodestra, attacca nuovamente il regime di sanzioni contro il Cremlino: "Siamo di fronte all’unico caso al mondo in cui le sanzioni per fermare una guerra - sottolinea - per mettere in ginocchio un regime, per bloccare gli attacchi non danneggiano i sanzionati, ma coloro che sanzionano". Conclude poi: "Ci stanno rimettendo gli italiani e ci stanno guadagnando i russi: evidentemente, a Bruxelles, qualcuno ha sbagliato i conti". Quello che in molti si stanno chiedendo è come e quanto queste posizioni influenzeranno il prossimo esecutivo, qualora, come sembra, la coalizione di centrodestra dovesse uscire vincitrice dall'ormai prossima tornata elettorale.