Matteo Salvini a Lampedusa: "Sbarchi senza regole, il fenomeno può esser controllato"
Matteo Salvini ha parlato ancora una volta della situazione critica che si verifica a Lampedusa. Ecco le sue parole e l'idea per poter risolvere la questione
Salvini torna a parlare degli sbarchi a Lampedusa e della situazione critica che starebbe coinvolgendo l'Italia (ma anche il resto d'Europa). Ultimamente infatti, ha detto che: “Sui migranti servono regole, accoglienza a chi lo merita. È una vergogna, in un paese civile, un clandestino non dovrebbe essere accolto, ma anzi l'accoglienza andrebbe riservata a chi ha il permesso. Questo non è un paese civile”.
Matteo Salvini a Lampedusa: "Questa non è accoglienza. Sbarchi senza regole"
Il 31 agosto il leader della lega Matteo Salvini ha visitato l'hotspot di Lampedusa messo continuamente a durissima prova dai continui sbarchi. Una situazione catastrofica dato che i posti disponibili nell'hotspot erano solo 360 mentre gli sbarchi sono stati quasi il doppio all’incirca 1300.
Il team della Lega, sostiene che la visita del leader non è stata annunciata per evitare, che nelle ore successive al suo arrivo, si sarebbe effettuato il mega trasferimento di circa 850 migranti. Inoltre il 26 settembre Salvini sarà presente a Palermo per il processo Open arms.
Inoltre il leader sostiene che: "L’immigrazione è un fenomeno che può essere controllato. Contrastare il traffico di esseri umani è possibile, basta reintrodurre i decreti sicurezza". Poi, in un’intervista rilasciata ai giornalisti alla fine della sua visita a Lampedusa dice che: "Questa non è accoglienza o solidarietà, nonostante lo sforzo di forze dell’ordine, volontari e associazioni ma è un deposito, è una roba indegna di un Paese civile”.
"Siamo arrivati senza avvisare nessuno a Lampedusa - ha spiegato Salvini durante una diretta Facebook - perché la scorsa volta quando siamo venuti avevano ripulito e svuotato. Questa è la situazione, uno scempio". "Questo centro - ha osservato il leader della Lega - potrebbe ospitare 350 persone, sono più di 1.300, quattro volte tanto, ammassati ovunque. Ecco controllare gli sbarchi, i confini, significa salvare vite e proteggere gli italiani. Non vedo l'ora di tornare a farlo dal 25 settembre", aggiunge poi Salvini riferendosi alle imminenti elezioni politiche.