Guerra in Ucraina, dall'Italia aiuti 'folli': Draghi finanzia 200 milioni gli insegnanti

L'Italia ha previsto degli aiuti in Ucraina. Uno degli ultimi è il fondo (piuttosto corposo) destinato a Kiev per pagare gli insegnanti ucraini. Ecco tutti i dettagli

Sono tanti quei cittadini che non sanno che l'Italia sta dando molti aiuti all'Ucraina. Dal Governo Draghi è stata individuata una spesa non indifferente per poter aiutare il Paese ucraino. Si tratta di ben 200 milioni di euro - come se il nostro Bel Paese potesse permetterselo - che saranno utilizzati tra le tante cose, per pagare i salari degli insegnanti ucraini.

Una spesa alquanto futile - visto e considerato le criticità della guerra tra Russia e Ucraina - con una clausola decisamente flessibile. L'Ucraina infatti, avrebbe tempo fino a 15 anni - oltre 7,5 anni di tolleranza - per risanare il debito nei confronti dell'Italia.

Italia aiuti in Ucraina: com'è stato scoperto il prestito per pagare gli insegnanti ucraini

L'Italia starebbe aiutando l'Ucraina, prestando ben 200 milioni di euro a tasso zero e da restituire entro il primo semestre dell'anno 2045, per poter pagare gli stipendi degli insegnanti di Kiev. A comunicare la notizia però, non è stato il Governo Draghi - come crediamo avrebbe dovuto far per quanto meno etica morale - bensì il ministero delle Finanze ucraine.

Le condizioni contrattuali parlano chiaro, il contratto di finanziamento tra Italia e Kiev, prevede un utilizzo ben specifico dei fondi - lo ricordiamo per scrupolo - di ben 200 milioni di euro. Essi:

«Saranno utilizzati per coprire i salari degli insegnanti negli istituti di istruzione secondaria generale», così come sottolineato dal ministero delle Finanze Ucraine.

L’accordo di finanziamento è stato firmato il 5 agosto scorso tra l’Ucraina governata dal ministro delle Finanze dell’Ucraina e il governo italiano rappresentato dal ministro dell’Economia e delle Finanze dell’Italia con il ruolo di creditore.

Un accordo sicuramente conveniente per l'Ucraina, dato che avrebbe a disposizione tantissimo tempo e soprattutto a tasso zero, per risanare i suoi debiti nei confronti dell'Italia. Una esagerazione dei fondi messi a disposizione del nostro Bel Paese? Questo è quello che un cittadino italiano si chiederebbe spontaneamente.