Elezioni politiche 2022, i grandi esclusi dalle liste: da Fico a Lotti, da Fedeli a Polverini
Il M5s, per il vincolo dei due mandati, non ripropone neppure Toninelli e Bonafede. Abbondanza per Meloni, meno per Salvini e Berlusconi, costretti a tagliare
È la Spoon river delle elezioni politiche del 2022. Epitaffi di politici politicamente trapassati da una legislatura all’altra. A ogni tornata elettorale ci sono i grandi esclusi, i dimenticati, gli emarginati dai partiti che hanno chiuso loro l’ultimo paracadute. Nomi spesso pesanti, profili conosciuti, volti noti non solo dalle parti di Montecitorio. E però è così: la politica dà, la politica toglie. Nel giro di cinque anni (quattro, in questo caso) può cambiare tutto. Alleanze, coalizioni, gruppi parlamentari. E allora c’è chi si chiama fuori volontariamente e chi pensa di essere dentro e alla fine si ritrova ai margini della vita pubblicata. Senza più un seggio da occupare.
Elezioni 2022, i grandi esclusi: nel M5s fuori anche Toninelli e Bonafede
Certo, il taglio dei parlamentari ha costretto i partiti a ridurre i candidati. A differenza di Fratelli d’Italia, che in virtù dei sondaggi favorevoli ha dovuto addirittura allargare le maglie delle candidature, gli altri schieramenti hanno dovuto lasciare fuori anche qualche storico big. Il Pd, per esempio. Fuori gli ex ministri Luca Lotti e Valeria Fedeli, stessa sorte per Dario Stefàno e Giuditta Pini, insieme con Luigi Zanda e Barbara Pollastrini, che si sono fatti da parte per una loro decisione. Nel M5s c’è quella regola dei due mandati. Un’etica interna che è costata il posto a Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Danilo Toninelli e Virginia Raggi. Nomi nuovi per la vecchia politica, ma già di un certo peso: un presidente della Camera, due ex ministri, un ex sindaco di Roma.
Salvini rinuncia a Volpi (ex Copasir), Berlusconi non ricandida Polverini
Nella Lega di Matteo Salvini non figurano i nomi di Daniele Belotti, Alberto Ribolla, Toni Iwobi, Mario Pittoni e Raffaele Volpi, ex presidente del Copasir. Anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha dovuto rinunciare a profili di un certo calibro: restano fuori Renata Polverini, Simone Baldelli e Giuseppe Moles. Ma non tutto è politicamente perduto. Ci sono esclusi che in precedenza hanno saltato un giro e che, rimanendo comunque sulla scena, magari con un ruolo di peso all’interno dei partiti, si sono riproposti alle consultazioni successive, anche a livello locale, regionale o in orbita Europarlamento. Insomma: alcuni dei grandi esclusi avranno un’altra possibilità.