Elezioni, Giuseppe Conte: "Il tetto dei 2 mandati non è un diktat"

Giuseppe Conte spiega che "il tetto dei due mandati non è un diktat", lasciando intendere che è in discussione l'eliminazione. Poi avverte Di Battista: "Il M5S ha una collocazione euro-atlantica, ma senza inginocchiamenti"


Il tetto dei due mandati non è "un diktat" e in settimana il Movimento 5 Stelle chiuderà la partita, annunciando che però "ma lo spirito della regola sarà in ogni caso salvaguardato". Queste le parole di Giuseppe Conte intervistato dal Corriere e spiega anche che per quanto concerne Di Battista, avverte: "Non ci sentiamo da tempo, ma lo faremo presto. La nostra è una comunità aperta al contributo di tutti, ma rispetto al passato la linea politica si decide negli organi preposti e poi si rema tutti dalla stessa parte. In politica estera la nostra posizione ad esempio è stata sempre chiara: collocazione euro-atlantica, ma senza inginocchiamenti".

Giuseppe Conte e il commento su Di Battista: "abbiamo una collocazione euro-atlantica senza inginocchiamenti"

La collocazione del Movimento è euro-atlantica, almeno lo è diventata quando sono saliti al governo abbandonando l'euro-scetticismo degli esordi. E Conte rivendica questa seconda anima del Movimento, avvertendo Alessandro Di Battista che è realmente una voce fuori dal coro ma che gode di un grande consenso tanto che un suo ritorno potrebbe spaccare il Movimento 5 stelle. E la spaccatura sarebbe più evidente se ci fossero le parlamentarie e infatti Conte avverte: "Il problema sono i tempi strettissimi, ma continueremo a coinvolgere la comunità". Sì, ma come? Non lo spiega Conte e nessuno glielo chiede.

Intanto la possibilità dell'eliminazione del tetto è una garanzia per i big come Taverna, Fico e Toninelli che pure hanno un grande seguito ma che rischierebbero di essere tagliati fuori. Non solo ma anche Chiara Appendino, ex Sindaco di Torino è una delle candidabili e molto amate all'interno del movimento. L'eliminazione del tetto conserverebbe la forza che queste persone hanno dato al gruppo politico e infatti Conte sottolinea: 

"Siamo una comunità che pone al suo fondamento la dignità della persona. Nessuno di coloro che sono rimasti ha gettato la spugna. In ogni caso non manderemo in soffitta chi per dieci anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali e per contribuire in Parlamento a realizzare le nostre battaglie. Una cosa è certa, la loro esperienza sarà in ogni caso preziosa".

Giuseppe Conte e l'alleanza M5S-PD andata in fumo: "Gli auguro buona fortuna"

Giuseppe Conte si esprime anche sul PD e spiega come mai esiste un accordo per la Regione Lazio, al Comune di Napoli dove governano insieme e queste amministrazioni andranno avanti, ma alla vigilia delle primarie il PD ha cominciato a chiudere il dialogo con il Movimento 5 Stelle e Conte ha replicato: "Se non ci saranno alleanze questo vale a Roma come a Palermo". Le altre alleanze col PD furono già decise. 

"La strada che ha preso il Pd con cespugli vari, di Forza Italia, Iv, Azione non è la nostra. L’ho detto in tempi non sospetti: per noi la larghezza del campo sarebbe stata comunque un problema. Con i cittadini vogliamo prendere impegni chiari e sostenibili. Questo obiettivo è incompatibile con uno schieramento confuso, pieno di prime donne litigiose". 

E di fronte all'obiezione che con questo atteggiamento isolazionista, con questo ritorno alle origini il Movimento lascerà la vittoria al centro-destra, Conte rivendica l'impegno alla serietà e ai patti chiari, mentre il PD "si impegna a vincere il centrodestra col campo-largo".