M5s, i "governisti" escono allo scoperto: da Alemanno a Cancelleri ecco chi dice "sì alla fiducia"
Ecco chi sono i grillini che appoggeranno il premier Mario Draghi (uscendo automaticamente dal Movimento)
Il conto alla rovescia per la fiducia o meno al Governo guidato da Mario Draghi si fa sempre più teso. Oggi giornata di incontri tra i partiti e le forze alla maggioranza. L'obbiettivo è arrivare alla giornata di domani, mercoledì 20 luglio, in cui i parlamentari saranno chiamati a prendere posizione nei confronti del premier e del suo operato, prima al Senato e poi alla Camera, con una linea unica e compatta. Così è stato deciso dai rispettivi presidenti Elisabetta Casellati e Roberto Fico.
Mentre i partiti di Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Enrico Letta sono compatti, ognuno sulla propria posizione, nel Movimento 5 Stelle regna il caos. A confrontarsi, in infiniti Consigli Nazionali in questi giorni, sono le personalità di partito che premono per mantenere la maggioranza e quelli che invece vogliono svincolarsi dall'esecutivo di Mario Draghi. In queste ultime ore stanno uscendo i primi nomi dei grillini "governisti", favorevoli a votare la fiducia.
Chiaramente, la scelta di votare Sì alla fiducia comporterà una sua automatica uscita dal Movimento (cosa che potrebbe fare molto piacere al nuovo partito di Luigi Di Maio).
M5S: i nomi di chi dice "sì alla fiducia"
Raggiunta dai microfoni di AdnKronos, la pentastellata Rosalba Cimino ha ribadito con forza che voterà a favore del governo. "Se voterò la fiducia al governo Draghi? Sì, assolutamente. Rimango ferma nella mia posizione. Lo avevo già dichiarato prima che si consumasse la pantomima del Senato". Cimino ha precisato che la sua decisione di appoggiare Draghi dipende anche dal periodo in cui ci troviamo. "Ormai mancano pochi mesi alla fine della legislatura, è giusto fare la legge di bilancio e non mettere il paese in crisi con l'esercizio provvisorio". "Se il Movimento non vota la fiducia sarò io a lasciarlo. Credo che anche molti altri colleghi faranno come me, ma io parlo per me stessa", ha concluso la parlamentare.
Della stessa linea di Cimino anche la collega Maria Soave Alemanno, che alla Gazzetta del Mezzogiorno rivela: "Se il presidente Draghi chiederà la fiducia delle Camera, io la accorderò senza dubbio. Oltre un anno fa, in piena crisi pandemica, ho approvato la formazione di un governo di unità nazionale. Non smetterò di sostenerlo oggi di fronte a un'emergenza sociale, se possibile, ancora più critica".
Ad aprire al voto di fiducia anche Maurizio Cattoi, che prenderà una decisione a seconda di come andranno gli eventi. "Dipende da Draghi, dalla discussione generale, da come si pongono gli altri partiti. Mi prendo tutto il tempo per valutare", ha risposto all'Adnkronos.
Sostegno a Mario Draghi anche da Azzurra Cancelleri e dal deputato Niccolò Invidia, che ha definito una "scelta incosciente" la decisione di non votare il Dl Aiuti. Anche Gabriele Lorenzoni ha proposto di trovare un accordo col premier, piuttosto che dare ultimatum.
Nel gruppo di coloro che appoggiano la linea "governista" anche Luca Sut, che però questa mattina ha rivelato: "Mi adeguo alla decisione del gruppo come ho sempre fatto. C'è stata una discussione anche con voci discordanti, ma, come è giusto che sia, se Conte e il nostro gruppo decidono una cosa dobbiamo portare avanti quella linea".
Raggiunto telefonicamente dall'agenzia di stampa, anche Diego De Lorenzis si mostra cauto, ma non chiuso alla fiducia: "Se voto la fiducia a Draghi? Dipenderà dalle comunicazioni del presidente del Consiglio, come gruppo decideremo in base a ciò che lui risponderà in merito alle richieste che gli abbiamo fatto".
Confermata la fiducia anche da parte di Niccolò Invidia: "Confermo la mia volontà di votare, domani, la fiducia al governo Draghi. Ci sono delle misure da difendere, decreti e proposte di legge da portare avanti e delle crisi da gestire".