Lo spettacolo (pericoloso) di Beppe Sala
Dopo la polemica con Chiara Ferragni, il primo cittadino di Milano è pronto per uno show tutto suo in tv o live. In quanto a bugie, Giuseppe Sala è il numero uno
Parole e situazioni stanno a zero, c’è solo oggettività. Milano è diventata la Caracas d’Italia, Darsena, Corso Como e altri luoghi centrali sono diventati il far west di baby gang multietniche che si divertono a stuprarti, menarti o accoltellarti con un taglierino per rubarti cento euro di telefono o solo perché si convincono che li hai guardati male. Passa una ragazza in Stazione Centrale o in Piazza Duomo, e questa non sa se esce viva, di sicuro con tante richieste di fumo e droga di ogni genere; la Stazione, primo biglietto da visita di Milano, è piena di immigrati nullafacenti che spacciano, lavano i vestiti alle fontane e stendono i panni sugli alberelli, fischiano alle ragazze adolescenti, prendono in giro quelle grasse, offrono di tutto agli adolescenti, si prostituiscono sessualmente per due spicci. Questa è non è l’accogliente Milano che descrive Beppe Sala, è uno schifo metropolitano, un ghetto, espressione di un buonismo comunista che non fa bene a nessuno, dai milanesi a quei “poveri cristi” lasciati al loro inquietante destino.
È un vero peccato che i radical chic stiano “senza se e senza ma” con un Beppe Sala che sta rendendo la città poco sicura, pericolosa e un groviglio urbano (basti pensare agli incidenti giornalieri in Corso Buenos Aires); di bellezza apparente e copiosi grattaceli non si vive, di sicurezza sì.
Chi è contento di vivere in una città così? Nessuno, a meno che tu non sia ricco e viva nel tuo mondo, fatto di aperitivi, sfilate, sfoggi, promiscuità e fancazzismo; in quel caso, sì che Milano è vivibile, ma il mondo reale è ben altro e Sala non l’ha ben inteso.