Cannabis, Lega non retrocede: “Siamo pronti a dare battaglia in Parlamento”

"Non faremo alcun passo indietro”, questo è quanto affermato dalla Lega all’ANSA in merito alla sua posizione sulla cannabis. “Il nostro impegno sarà di vietare tutte le sostanze stupefacenti"

I parlamentari umbri della Lega Virginio Caparvi, Riccardo Augusto Marchetti, Valeria Alessandrini, Luca Briziarelli, Simone Pillon e Stefano Lucidi hanno ribadito la posizione del partito in merito all’approvazione della nuova legge sulla liberalizzazione delle droghe. Nonostante il fallimento del referendum sulla cannabis, giudicato inammissibile dalla Consulta, a febbraio la Commissione Giustizia ha dato il via libera alla proposta di legge per la depenalizzazione della cannabis. Proposta che non ha proprio vita facile, dal momento che la Lega non vuole retrocedere sulle sue posizioni.

Cannabis, Lega annuncia battaglia in Parlamento

Come riportato nella nota, gli esponenti leghisti non ne vogliono sapere di procedere alla liberalizzazione, anzi la loro direzione è totalmente opposta: “Vietare il consumo di tutte le sostanze stupefacenti, poiché rappresentano una minaccia per la salute dei giovani”. Oltre al divieto, la Lega auspica che siano previste "pene sempre più severe per gli spacciatori di morte”. Nell’interesse degli esponenti leghisti c’è quello di concentrare al momento l’interesse politico non su “battaglie ideologiche", ma di “tornare a lavorare su tematiche fondamentali per dare risposte immediate alle sempre maggiori richieste di aiuto".

Gli stessi esponenti leghisti lanciano diverse accuse al campo largo (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle), sostenitori di “questioni ideologiche” come “liberalizzare la cannabis o regalare la cittadinanza agli immigrati”. Secondo la Lega, tutto ciò evidenza la “distanza abissale” che separa loro dalla “realtà di un Paese in crisi economica”, e anche l’interesse dei partiti a “far perdere tempo al Governo su questioni che non potranno mai trovare il voto favorevole della Lega”.

Cannabis, ecco di cosa tratta la legge sulla liberalizzazione

La “legge sulla liberalizzazione” della cannabis è in realtà una proposta di legge del 2019 che andrebbe ad alleggerire la norma in alcuni punti, oltre ad estendere la possibilità di coltivazione, produzione e detenzione. Nella proposta, si vuole far arrivare il possesso di piante di marijuana fino a quattro piante femmine (prima erano solo tre). Rimarrebbe inalterata la quantità di cannabis ad uso “ricreativo”: sempre per i soli maggiorenni, sarebbe garantita fino a 15 grammi all’interno delle proprie mura domestiche, e massimo 5 grammi se fuori casa.

In caso di eccesso, però, la pena viene inasprita: reclusione dai 2 ai 24 mesi, più una sanzione di 2.000 euro. Se riguarda altre droghe, come quelle “pesanti”, la pena va dai 6 ai 48 mesi, più una multa da 10.000 euro.

Attualmente, con la legge n. 242 del 2 dicembre 2016, è possibile vendere solo se la cannabis ha una concentrazione di THC fra lo 0,2% e lo 0,6%, e solo se sottoposta a Monopolio di Stato: dai proventi lo Stato tratterrà solo il 5%.