Superbonus, il Governo si gioca tutto: a rischio maggioranza e imprese
Dopo l’alt del Governo a nuove proroghe per il Superbonus, il M5S minaccia l’uscita dal Governo. E stasera Conte deciderà se staccare o meno la spina. Inevitabili le ripercussioni su imprese e posti di lavoro
Il Movimento Cinque Stelle non ci sta. Dopo l’alt del Governo Draghi a nuove proroghe sul Superbonus 110%, il M5S si impone, e fa scattare l’ultimatum: stasera Giuseppe Conte deciderà se rimanere nella maggioranza o far scattare una crisi di governo. Questo potrebbe essere l'ennesimo confronto-scontro, che si riduce ad un nulla di fatto, così come essere l'atto finale del Governo Draghi.
Un Governo che però non ne vuole più sapere di sostenere un bonus edilizio da ben 33,8 miliardi di euro. Cifra sufficiente da far scattare la sospensione immediata di ogni ulteriore proroga, in particolar modo per le case unifamiliari.
Superbonus, il Governo si gioca tutto: stasera la decisione finale
Il Movimento Cinque Stelle non ne vuole sapere di una sospensione del Superbonus 110. Stasera Giuseppe Conte avrà un incontro diretto con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Oltre al Superbonus, l'incontro servirà anche per chiarire alcuni punti in merito al nuovo paletto sul Reddito di Cittadinanza e sulla questione del termovalorizzatore di Roma, altri nodi cruciali per il Movimento.
Il Superbonus 110 è una delle bandierine del Movimento Cinque Stelle, come il citato Reddito di Cittadinanza. Se entrambe dovessero venire stravolte, per il Movimento Cinque Stelle si aprirebbero due scenari: l'uscita dal Governo o l'ennesimo spacco interno.
Ma questo significherebbe andare incontro ad una crisi di governo, e ad un possibile voto anticipato. Una situazione molto rischiosa per lo stesso Movimento, specie dopo l'addio del Ministro degli Esteri Luigi di Maio e il passaggio di oltre 60 parlamentari a "Insieme per il Futuro". E specie dopo i disastrosi risultati elettorali delle amministrative di giugno 2022.
Nonostante ciò, il premier è fiducioso sull'esito di questo incontro, e lascia intravvedere una possibile pacificazione con il M5S, anche in merito alla polemica scattata sulla presunta richiesta a Beppe Grillo di far rimuovere Giuseppe Conte dal suo incarico.
Anche perché, in caso di esito nefasto, non sarà solo il Governo a giocarsi tutto, ma anche le imprese.
Superbonus, le imprese si giocano tutto: a rischio 47mila posti di lavoro
Con l’imminente sospensione del Superbonus 110, rileva la Confederazione Nazionale degli Artigiani, saranno a rischio ben 47mila posti di lavoro.
Già all'incontro presieduto dal ministro Franco il 28 giugno, la stessa CNA ha segnalato come decine di migliaia di imprese siano già sull'orlo dell'abisso, a causa del blocco della cessione del credito. Si parla di ben 5 miliardi di euro di crediti bloccati, che non riescono a cedere a causa del congelamento del mercato, e della sempre più crescente riluttanza da parte degli istituti bancari ad aprire nuove pratiche.
In merito a ciò, la stessa Commissione Banche ha avviato un’indagine in merito alle varie “segnalazioni ed esposti” ricevute negli ultimi mesi. Ben undici banche (tra cui Cassa Depositi e Prestiti e Poste) dovranno rispondere ad un questionario relativo all'attuale andamento dei crediti ceduti nell'ultimo trimestre, e ulteriori rilevazioni sulle domande e sui profili dei richiedenti del Superbonus 110%.
Davanti a ciò, probabilmente la controproposta del M5S di estendere la cessione del credito ad altri soggetti finanziari, come professionisti, Partite IVA, e società, non verrà accolta dal governo. Anche perché il ministro del MEF, Daniele Franco, ha fatto sapere che un ritocco sulla sospensione sarà molto difficile, se non impossibile.
I soldi sono finiti, e il Governo non ne vuole sapere di stanziare altri miliardi di euro.