politica
Incontro Draghi-Conte e frizioni nella maggioranza: i vitalizi dal 23 settembre sosterranno il governo
Oggi alle 16.30 il tanto atteso faccia a faccia tra i due. Nei giorni scorsi Draghi fiducioso della tenuta del governo: "Non si fa senza M5s"
Sarà in programma oggi lunedì 4 luglio il tanto atteso faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Mario Draghi. Un incontro necessario per capire il futuro del governo e se i grillini vorranno rimanerci dentro, specie dopo le ultime tensioni. Si svolgerà alle 16.30 a palazzo Chigi e sarà preceduto dal Consiglio nazionale del Movimento che si riunirà alle 13 per definire la linea in vista dell'appuntamento "chiarificatore". Il premier secondo le ultime potrebbe favorire una sponda riguardo il reddito di cittadinanza e le misure di contrasto all'inflazione. Inoltre uno sforzo del governo per sostenere i più deboli e spezzare la catena dell’aumento dei prezzi. Niente trattative però sull'invio di armi in Ucraina.
Incontro Draghi-Conte a Palazzo Chigi
Per quanto riguarda la tenuta del governo, nei giorni scorsi il premier si è mostrato fiducioso dichiarando: "Sono ancora ottimista, il governo non rischia. Questo governo non si fa senza Cinquestelle. Il governo è nato con i Cinquestelle, non si accontenta di un appoggio esterno". Negli ultimi giorni dei rumors importanti riguardo una richiesta dell'ex capo della BCE a Grillo riguardo la rimozione di Conte ha messo in subbuglio gli animi dello stesso governo e del Movimento. "Non ho mai fatto queste dichiarazioni. Mi dicono che ci sono riscontri oggettivi. Messaggi? Vediamoli, li aspetto. Non ho mai neanche pensato di entrare nelle questioni interne di un partito. Credo che anche Grillo abbia smentito", rimarca Draghi.
Il premier promette "ascolto e massima attenzione", secondo alcune fonti, ma "l'agenda resta la stessa e le sfide che attendono il governo non possono essere eluse, anche alla luce del Pnrr", il ragionamento del presidente del Consiglio, che ha trascorso il weekend nella residenza di Città della Pieve. A tutti coloro che lo hanno sentito Draghi ha ribadito con forza, viene inoltre raccontato, che "mai ha detto" le parole che gli sono state attribuite dal sociologo Domenico De Masi, ovvero di volere Conte fuori dalla guida del Movimento.
Dario Franceschini alla vigilia ha movimentato gli animi dell'incontro: "Da qui alle elezioni, per andare insieme al M5S dobbiamo stare dalla stessa parte, se ci sarà una rottura o una distinzione - perché un appoggio esterno è una rottura - per noi porterà alla fine del governo e all'impossibilità di andare insieme alle elezioni. E si brucerà chiaramente ogni residuo possibilità di andare al proporzionale". E poi, Draghi e Conte "hanno in mano il destino della prossima legislatura".