Conte e Salvini in coro: "Indegno che si facciano liste di proscrizione"

il grillino ed il leader della Lega furibondi. Salvini commenta: "Le liste di proscrizione ricordano anni bui del nostro Paese". Il copasir si difende: "I nomi pubblicati dal Corriere della Sera non si trovano in un dossier dei servizi segreti"

La presunta lista di proscrizione del Copasir che in realtà non sarebbe essere del Copasir non è piaciuta a Conte e Salvini ma più generale a chi c'è dentro. Il grillino in particolare ha dichiarato: "Ho dato un’occhiata a quelle foto segnaletiche, a quella lista di proscrizione. Ho visto anche che è stata abbinata a presunte inchieste del Copasir. Secondo me bisogna stare molto attenti. Anzi, voglio essere esplicito: trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione, che si mettano delle immagini di alcune persone, estraendo delle opinioni che hanno espresso. Il nostro Paese è bello perché siamo in democrazia, teniamocela stretta".

Lista di proscrizione, Conte e Salvini furibondi

Gli fa eco il leader della Lega Matteo Salvini il quale commenta: "Diciamo che le liste di proscrizione ricordano anni bui del nostro Paese. Un conto è la libertà di opinione, un conto è mettere nomi, cognomi e facce di persone sgradite sui giornali. Additarli come nemici del popolo mi sembra volgare. Lo faceva qualcuno negli anni Venti del secolo scorso e non è finita bene. Non mi piacciono le liste di nomi e cognomi sgraditi, a meno che non ci siano dei reati".

Un argomento che sembra dividere lo stesso centrodestra dato che il leghista Raffaele Volpi da un colpo al cerchio e uno alla botte: "Sono sconcertato di attività del Copasir che non rispondono a verità" perché il comitato "non ha avuto, non ha visto né tantomeno redatto" liste di nomi. Però sottolinea che "sarebbe utile ritrovare una forma comunicativa più idonea e consona alle peculiarità del Copasir evitando eccessi esternativi che rischiano di minare l’autorevolezza del Comitato".

Il Comitato parlamentare per la sicurezza per difendersi ha dichiarato di star lavorando sì a "un’indagine conoscitiva su disinformazione e ingerenze straniere” sull’informazione, ma i nomi, pubblicati dal Corriere della Sera, non si trovano in un dossier dei servizi segreti, al contrario di quanto è stato ricostruito. Il presidente dell’organismo parlamentare Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia dichiara: "La lista l’ho letta sul giornale, io non la conoscevo prima. Noi abbiamo attivato un’indagine alla fine della quale, ove lo ritenessimo, produrremo una specifica relazione al Parlamento".

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