Marco Bestetti, Presidente Giovani Forza Italia: “Concretezza, vicinanza ai giovani e ascolto dei Consigli di Silvio Berlusconi. Questo è per me fare politica”
Bestetti ha iniziato con la militanza, per poi muoversi negli ambienti universitari e giovanili; un costante impegno che lo ha portato ai vertici del partito fondato da Silvio Berlusconi e che ora vede una grande rinascita
Nato a Milano, Marco Bestetti è laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica, ha conseguito un master in appalti pubblici a Bologna e lavora nell’ufficio legale di una società. Dopo cinque anni da Presidente del Municipio 7 di Milano, oggi è Consigliere Comunale e Presidente della Commissione di Controllo degli Enti Partecipati del Comune di Milano. Dopo una lunga militanza politica, con diversi ruoli nel movimento universitario e giovanile del partito azzurro, oggi è il Coordinatore Nazionale di Forza Italia Giovani.
Dall’essere cresciuto con il mito di Silvio Berlusconi alla militanza, fino alla Presidenza dei giovani di Forza Italia. Una grande responsabilità per il partito e nel tener testa ad un target non facile...
«Per me, come per molti, militare in Forza Italia è sempre stato autentica passione, una questione di cuore. E oggi, potermi confrontare direttamente con il Presidente Berlusconi, ascoltarne i consigli, vederlo all’opera da vicino, è davvero un onore. Il compito che il Presidente mi ha affidato, cioè riorganizzare e rilanciare il nostro movimento giovanile, non è stato semplice, anche perché per quasi due anni ha coinciso con le restrizioni imposte dal Covid, ma devo dire che insieme a lui, condividendo ogni scelta, abbiamo fatto un grande lavoro. Buono o meno, non spetta a me dirlo. Ma sicuramente un grande lavoro.»
Si dice spesso che i giovani siano lontani dalla politica. Quanto c’è di vero in quest’affermazione?
«In parte è vero. Viviamo in un contesto nazionale di generale disaffezione verso la politica e di forte astensionismo, che riguarda anche i giovani. Ma ci sono dei segnali incoraggianti che vengono proprio dalle nuove generazioni, come le numerose iniziative, animate da migliaia di ragazze e ragazzi in tutta Italia, per sensibilizzare le Istituzioni ad una maggiore tutela del clima e dell’ambiente. E poi riceviamo tantissime nuove richieste di adesione a Forza Italia Giovani, anche dai giovanissimi, che credono nel nostro progetto nonostante non abbiano mai vissuto, per ragioni di età, gli anni dei maggiori successi elettorali. Un segnale direi molto positivo.»
Ha notato differenza di passione e impegno tra nord, centro e sud?
«Forza Italia Giovani è oggi una grande comunità politica unita da nord a sud. Condividiamo gli stessi valori e combattiamo le stesse battaglie, con lo stesso cuore, lo stesso impegno e la stessa passione.»
Come sta Forza Italia nel 2022? E i suoi giovani?
«Forza Italia ha lo straordinario merito di aver contribuito, direi in modo determinante, a superare l’ubriacatura populista diffusa nel Paese, quando si giocava a chi la sparava più grossa, presentando agli italiani soluzioni facili a problemi difficili. Il Presidente Berlusconi ha saputo tenere la barra dritta, anche durante la tempesta. Oggi, a Forza Italia viene unanimemente riconosciuto il ruolo di movimento politico serio e concreto, caposaldo e mediatore del centrodestra. Tra le nostre prossime sfide c’è sicuramente la valorizzazione dei nostri tanti giovani, preparati e competenti, molti dei quali eletti nelle Amministrazioni locali. La “generazione Berlusconi” sulle cui gambe possiamo far correre Forza Italia nel futuro.»
Dopo anni di gavetta, oltre a restare Presidente dei giovani di Forza Italia, è anche consigliere comunale a Milano, dalle ultime elezioni cittadine. Qual è stata la sua prima battaglia e quale sarà la prossima?
«Fin dal primo giorno, ho deciso di portare a Palazzo Marino l’operatività e la concretezza che ho sempre vissuto durante l’esperienza in Municipio. In Consiglio comunale si parla forse troppo spesso del “sesso degli angeli”, di massimi sistemi. Da parte mia, voglio invece continuare a rappresentare i cittadini sulle cose concrete: individuazione del problema, studio di una proposta e realizzazione della soluzione. Questo è per me fare politica.»
Ogni volta che Silvio Berlusconi scende in campo, il partito risale nei sondaggi e l’elettorato è galvanizzato. E nel post Cavaliere?
«Berlusconi c’è e combatte con noi. Quando tra vent’anni deciderà di riposarsi un po’, ne parleremo. Ammesso che voglia mai riposarsi.»
Arriviamo al nefasto politicamente corretto, che fino ad ora non sembra averla sfiorata. Cederà per omologarsi o terrà la sua identità? Risposta scontata ma non troppo, visto alcuni suoi colleghi di centrodestra e centrosinistra.
«Chi mi conosce, sa che faccio fatica a stare zitto. Sento sempre l’esigenza di dire come la penso, anche pubblicamente. In molte occasioni, questo non mi ha certo aiutato, perché esporsi è sempre un rischio. Ma credo anche sia il modo più autentico di fare politica. E, forse, anche il modo più originale. Del resto, di opportunisti e voltafaccia ne abbiamo già fin troppi, no?»