Draghi scrive a Casellati dopo Cdm: "Approvare ddl concorrenza entro maggio o Pnrr a rischio"

Dopo il consiglio dei ministri lampo di ieri pomeriggio il premier ribadisce l'urgenza di approvare i provvedimenti fondamentali per i fondi europei scrivendo direttamente a Casellati

Draghi scrive a Casellati: "Approvare ddl concorrenza entro maggio o Pnrr a rischio". Il presidente del Consiglio bussa un altro colpo alla porta dei partiti. L'ex governatore della Banca centrale europea, infatti, ha scritto una breve lettera alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, con un messaggio ben preciso: il disegno di legge sulla concorrenza va approvato dal Parlamento entro maggio, altrimenti l'Italia rischia di perdere i fondi europei legati al Pnrr. Un aut aut dai modi spicci, ai quali Draghi ha spesso abituato da quando si trova alla guida dell'esecutivo. Nelle stesse ore in cui il messaggio veniva recapitato alla seconda carica dello Stato, il premier si trovava in Veneto in visita a una scuola media di Sommacampagna, in provincia di Verona. 

Draghi scrive a Casellati: "Approvare ddl concorrenza entro maggio"

Anche da lì, dove si trova ufficialmente per rispondere alle domande che da settimane una classe dell'istituto veronese gli pone sui motivi della guerra in Ucraina, Draghi trova il modo per mandare un messaggio direttamente alla sua maggioranza. "La responsabilità la sento molto. Guidare un Paese in un momento difficile è responsabilità. Ma la responsabilità è anche agire, fare le cose". Il concetto è chiaro: l'immobilismo parlamentare non può durare oltre.

In caso contrario, verrebbe meno la motivazione stessa per cui il governo è nato: portare a termine le riforme legate al piano nazionale di ripresa e resilienza, ottenendo dall'Europa i miliardi essenziali per modernizzare il Paese. Il primo, durissimo scoglio riguarda proprio il ddl concorrenza, impantanato nella commissione Industria di palazzo Madama da mesi. Il nodo principale riguarda le concessioni balneari, che dovrebbero finalmente essere messe a gara.

Il nodo delle concessioni balneari e l'ultimatum del premier

"Ricordo che il suddetto ddl è stato presentato al Senato il 3 dicembre scorso. Il 25 febbraio il governo ha presentato in commissione una proposta emendativa approvata dal Cdm con la quale il ddl è stato integrato", mette in fila gli avvenimenti Draghi che prosegue sottolineando come dopo l'apparente accordo tra le forze di maggioranza il termine per la presentazione degli emendamenti sia scaduto a marzo e nonostante questo "le operazioni di voto non risultano effettivamente iniziate".

La secca missiva segue di poche ore il Cdm di soli dieci minuti convocato ieri, senza preavviso e ordine del giorno. Anche 24 ore fa le intenzioni del presidente del Consiglio sono apparse chiare: "Il provvedimento sulla Concorrenza non può slittare dopo le Amministrative. Non è accettabile ritardare ancora la sua approvazione per esigenze elettorali", avrebbe detto il premier secondo "Il Corriere della Sera". Il male estremo è chiaro: il voto di fiducia, di fronte al quale saranno i partiti a dover scegliere da che parte stare. Draghi non ha nulla da perdere, i parlamentari non possono dire lo stesso.