Di Diego Fusaro
17 Maggio 2022
Fonte: lapresse.it
Che le sinistre fucsia siano, non meno delle destre bluette, parte integrante del progetto capitalistico si evince anche da questo: si occupano di ogni questione che non sia quella dei salari, del lavoro e dei diritti sociali; creano l'illusione che la vera battaglia sia per i capricci di consumo tinta arcobaleno, con ciò dirottando l'attenzione degli oppressi rispetto alla questione economica e sociale. La plutocrazia neoliberale, con il pieno appoggio delle sinistre fucsia, lascia che la massa dannata degli sconfitti della globalizzazione possa gestire i diritti cosmetici tinta arcobaleno, mentre i gruppi dominanti sovranamente gestiscono la questione del lavoro e dell'economia. Questo non sarebbe ovviamente possibile se, in luogo della ridicola sinistra fucsia amica dei padroni, nonché interscambiabile con la destra bluette egualmente amica dei padroni, esistesse una vera sinistra del lavoro e dei diritti sociali, cioè una sinistra ispirata a Carlo Marx e non al nulla postmoderno. Per questo, data la irriformabilità delle sinistre, ormai costituenti l'ala sinistra dell'aquila neoliberale di cui la destra bluette è l'ala destra, occorre andare al di là di destra e sinistra: bisogna forgiare nuove categorie del politico, in grado di fare presa sulla realtà della globalizzazione postmoderna e neoliberale, cioè in grado di riorganizzare il conflitto dal basso, dalla parte delle classi che vivono del proprio lavoro.
di Diego Fusaro
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