Vladimir Putin sa bene che o rischia o morirà per mano della Nato
Alla soglia dell’80° giorno di guerra, le posizioni di Ucraina e Russia restano ferme. L’Ucraina è appoggiata dal mondo, la Russia ne è contro. O Med Vlad si calma o un colpo di Stato arriverà presto ad ucciderlo
La crisi tra Ucraina e Russia non accenna a diminuire. Da una parte, lo Stato di Zelensky può contare praticamente sull’appoggio di tutto il mondo ma è stretto tra le maglie delle guerriglie russe, dall’altra la Russia ha iniziato questa battaglia e vuole finirla riappropriandosi dei vecchi possedimenti dell’Urss; il fatto è che Putin va avanti a colpi di promesse d’usare la bomba atomica se qualcuno l’ostacolerà. Questo mette in allarme l’Europa e il mondo, e fa inacidire ancor di più Ue, Nato e America, che non possono far altro che aggiungere inutili sanzioni.
Se lo “zar” russo ha dalla sua l’atomica, il petrolio e il gas, il resto del mondo, oltre ad avere ciò, detiene un’alleanza, solida per lo meno sulla carta. La Russia è potente ma non è il mondo e non può controllare l’intelligence di 2\3 del globo, per cui è facile pensare che il suo Presidente presto perirà sotto tre possibili situazioni: colpo di Stato, rivolta dei suoi stessi cittadini (ricchi e poveri), sotto i colpi di un attacco al Cremlino da parte delle forze Nato.
Prima o poi, questa situazione dovrò finire e se l’Ucraina non cederà Donbass e Crimea alla Russia, e non verranno ripristinati i confini d’inizio anni ’90, Mad Vlad dovrà continuare la guerra in solitaria e ben presto cedere in qualche punto; il mondo non aspetterà altro e a quel punto sarà la fine di Putin, della Russia, degli equilibri e del mondo come li conosciamo oggi.