Covid, “indagato mezzo Governo Conte bis per gestione pandemia”: l'indiscrezione

Dall’usurpazione di potere politico, all’abuso di ufficio aggravato fino al sequestro di persona al procurato allarme: metà Governo Conte bis sarebbe indagato dalla Procura di Roma

Mezzo Governo Conte bis sarebbe indagato "per la gestione della pandemia da Covid-19 in Italia". A lanciare l'indiscrezione è oggi il quotidiano La Verità, che rivela che sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Roma sarebbero finiti diversi ministri e colleghi dell'ex premier, nel momento in cui Conte era a Capo del Governo. Nel registro degli indagati ci sarebbero, oltre al leader del M5s, anche Roberto Speranza, Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Lucia Azzolina, Andrea Costa, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini e Alfonso Bonafede. I fatti sembrano essere legati al modo in cui Conte e gli altri avrebbero affrontato i mesi più duri di pandemia, tra lockdown, restrizioni e chiusure di vario tipo.

Covid, mezzo Governo Conte bis "indagato": ecco tutte le accuse

Su La Verità oggi si legge che "le ipotesi di reato vanno dall’usurpazione di potere politico all'abuso di ufficio aggravato, al sequestro di persona al procurato allarme, alla violenza privata alla pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico". Mezzo Governo Conte bis insomma, stando all'indiscrezione lanciata dal giornale, sarebbe finito in un bel guaio. L'inchiesta sarebbe partita il 28 marzo scorso. Qualche giorno prima, il 12 marzo, un gruppo di professionisti tra medici e avvocati avrebbe sporto una denuncia alla Procura di Catania, che poi sarebbe arrivata direttamente a Roma.

Nello specifico, "i denuncianti - si legge sul giornale - chiesero che venissero avviate 33 indagini e che fosse accertata l’effettiva sussistenza dei plurimi profili di falsità, arbitrarietà nell’esercizio da parte del governo del potere politico attribuito per legge al Parlamento, di strumentalizzazione di notizie scientificamente e/o sanitariamente e/o epidemiologicamente false, ovvero manipolazione in malafede di notizie scientificamente vere al fine di imporre all’opinione pubblica (e quindi anche agli eletti in Parlamento […] con conseguente lesione del diritto di elettorato passivo rilevante […] un racconto pandemico falso e volto alla coartazione dei diritti costituzionali e politici dei cittadini".