Spese militari, M5s smentisce Palazzo Chigi: "Con Conte incremento medio inferiore di un sesto rispetto a Draghi"

Tramite una nota, il M5s ha smentito Palazzo Chigi riguardo alle spese militari, precisando che "con Conte lo stanziamento è stato inferiore al miliardo l'anno, mentre con Draghi lo sarà almeno di 6 miliardi"

Continua il botta e risposta tra il M5s e Palazzo Chigi sulle spese militari. Nelle ultime ore il Movimento ha smentito le precisazioni sugli stanziamenti per la difesa diffusi dopo l'incontro di ieri tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il suo predecessore Giuseppe Conte. Con una nota ufficiale, i pentastellati hanno replicato che "l'incremento degli stanziamenti con i governi Conte è stato in media inferiore al miliardo l'anno". Dato a loro dire "sensibilmente differente da quanto fatto registrare dall'attuale esecutivo".

Spese militari, M5s smentisce Palazzo Chigi

Nel comunicato, il M5s dichiara ironicamente: "È curiosa e davvero straordinaria la dovizia di particolari con cui ‘fonti di palazzo Chigi' hanno ricostruito la spesa militare italiana. La stessa meticolosità andrebbe usata per dare notizia del previsto incremento delle spese militari per gli anni 2023 e 2024, che rappresentano il fulcro del confronto di questo giorni". Secondo i grillini, la ricostruzione dell'attuale governo "vorrebbe dimostrare che i governi Conte hanno aumentato le spese per la Difesa più del governo Draghi. Allora vediamo i numeri, quelli ufficiali del Ministero della Difesa che ogni anno definisce il cosiddetto ‘bilancio integrato Difesa in chiave Nato', che è quello che conta ai fini del calcolo dell'Alleanza atlantica sull'incidenza delle spese miliari sul Pil e che è consultabile sui documenti programmatici pluriennali della Difesa e sul sito della Nato".

Lo scontro sui numeri

Nella giornata di ieri, Palazzo Chigi aveva infatti snocciolato i seguenti dati a conferma delle proprie affermazioni: "I piani concordati nel 2014, e seguiti dai vari governi che si sono succeduti, prevedono entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti. Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento). Sono questi sono i dati del ministero della Difesa nei governi Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa sale invece a 26 miliardi: un aumento del 5,6 per cento".

Numeri che però secondo il Movimento non sarebbero corretti: "Durante i governi del Presidente Giuseppe Conte ci sono state le seguenti variazioni: 2019: da 21,7md del 2018 a 21md = – 0,7md; 2020: da 21md a 22,8md = +1,8md; 2021: da 22,8 a 24,4md = +1,6 md. Si registra dunque un totale di +2,7md in 3 anni (da 21,7 a 24,4md), ovvero +12% e non +17%". Dal M5S spiegano invece che con il Governo Draghi, "nel 2022: da 24,4 a 26 mld, per un totale di +1,6 mld, corrispondente ad un aumento percentuale di +6,5% in 1 anno, non del 5%".

Con Conte incremento "sensibilmente differente"

Secondo il M5s dunque, cioè che si evince dalle cifre e che l'incremento delle spese militari durante i due esecutivi di Giuseppe Conte "è stato in media inferiore al miliardo l'anno. Un dato sensibilmente differente da quanto fatto registrare dall’attuale esecutivo, che in un anno ha disposto 1,6 miliardi di euro di aumento. In pratica, Conte è passato in 3 anni dall’1 al 1,4% Pil, mentre qui si chiede di passare subito al 2% in meno di due anni".

"Un conto - conclude la nota del Movimento - è valutare un aumento delle spese militari lineare che porterebbe il nostro Paese ad adempiere all’obiettivo Nato del 2% Pil in modo graduale e sostenibile entro la fine di questo decennio. Altra cosa è immaginare un aumento esponenziale delle stesse spese militari che gravi indiscriminatamente sul nostro bilancio per raggiungere lo stesso obiettivo entro il 2024. Questo significherebbe aumentare di almeno 6 miliardi l'anno gli stanziamenti per la Difesa nelle prossime due leggi di bilancio per saltare da 26 a 38 miliardi di spesa militare annua".