Il ministro della cultura Dario Franceschini afferma che l'Italia ricostruirà il teatro di Mariupol
In foto, intanto, potete ammirare Castelluccio di Norcia sei anni dopo il terremoto
Dario Franceschini, all’interno di questo governo, è un cadavere; mai un’affermazione, una polemica, non rilascia dichiarazioni a nessuno se non a qualche giornale “amico”, non si vede in giro e agisce sempre dietro le scene. Il che, lo rende non poco pericoloso poiché agisce come vuole senza che nessuno gli dica niente; così accade per i musei, per gli eventi ma soprattutto per la Rai, dove comanda come un soldatino l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Quel cattodem di Franceschini non ha speso una parola con Roberto Speranza per incentivare e accelerare la ripresa degli eventi dal vivo, che negli ultimi due anni ha creato una morìa aziendale e umana.
Il ministro della cultura non parla mai ma quando lo fa sbaglia. Ieri ha dichiarato, in piena solidarietà con il popolo ucraino, che l’Italia ricostruirà il teatro della città di Mariupol, devastato dalle bombe. Prima di dire una cosa del genere, poteva affidarsi a qualche esperto di comunicazione, visto che ha oggettivamente fatto una figura di merda colossale e ha mancato di rispetto agli abitanti di Castelluccio di Norcia, i quali aspettano la ricostruzione delle case da più di sei anni. Purtroppo, spesso, quando si ha tanto potere e non si deve rendere conto a nessuno, si è annebbiati e si sparano minchiate che, nel breve termine, si ritorceranno contro. Da buon radical chic ed ex democristiano, Dario Franceschini parla al popolo ma guarda parecchio a sè stesso; in questo caso, ha fatto un proclama che svilisce il popolo di Castelluccio e illude quello ucraino.