Crisi Ucraina. La destra indecisa e la sinistra morente
Berlusconi, Meloni e Salvini non si sbilanciano, la sinistra di Letta, Conte e Boldrini fa proposte inconsistenti come loro
In un momento in cui la Nato dovrebbe essere decisiva, non lo è. Idem, l’Europa che, oltre a sanzionare e fare videocall, non osa. E l’Italia? Mario Draghi è in contatto con tutti i leader europei e con Zelensky per poi non decidere mai nulla. Nessuna voce decisionista si agita, né a destra e né a sinistra; Silvio Berlusconi si limita a riconoscere la pazzia di Vladimir Putin e a dichiarare che non lo riconosce più, Matteo Salvini va in Polonia e porta a casa pochi risultati, Giorgia Meloni rilascia dichiarazioni vaghe, di sicuro non nel suo stile. Qualcosa o qualcuno, oggettivamente, sta frenando l’attività di un centrodestra che dovrebbe dire la sua in maniera chiara e netta.
Dall’altra parte, c’è la truppa dei telemorenti e dei “passivi” (politicamente, s’intende), ovvero Enrico Letta, Giuseppe Conte e Laura Boldrini, che invece di stare accanto ai rifugiati, se ne lavano altamente le mani; non sia mai che ne debbano accogliere qualcuno, troppo radical chic. Parlano di sanzioni non capendo che fanno più male che bene, sia all’Italia che all’Europa, si riempiono la bocca di atti coraggiosi ma nessuno si è avventurato anche solo a 1000 kilometri dall’Ucraina, per testare le situazioni diplomatiche o per aiutare un bambino.
C’è una politica troppo debole moralmente e, su questo, Mario Draghi non può farci davvero nulla. Se l’Italia è in questa condizione, l’Ue non se la passa meglio, visto che ogni movimento è un buco nell’acqua che, anzi, peggiora le situazioni e i rapporti con la Russia e non fa bene agli ucraini.