Governo, Draghi vede Mattarella e striglia i partiti: "O facciamo le cose o è inutile restare qui"

La linea dura di Draghi con i partiti è stata concordata con il Quirinale. Il premier: "Io posso sempre fare altro"

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. Lo ha riferito ieri sera, giovedì 17 febbraio 2022, una nota della Presidenza della Repubblica. Draghi ci ha tenuto a porre un freno agli animi caldi dentro la maggioranza e ha posto ai partiti una questione di fiducia: dentro o fuori dal governo. Il premier, in una delle sue azioni più politiche che si ricordi, è preoccupato che a forza di strappi si possa provocare una spaccatura e bruciare i fondi del Pnrr.

Draghi incontra Mattarella: i due d'accordo per strigliare i partiti

Dopo l'incontro con Mattarella, Draghi ha sferzato i capi delegazione: "Mattarella ha voluto questo governo per fare le cose che servono all'Italia", questi ultimi quasi impressionati da cotanta fermezza. E quando i ministri in coda hanno provato a giustificare il loro comportamento, Draghi taglia corto: "Non siamo qui per essere realisti, siamo qui per essere idealisti".

Il quasi strappo è nato dalla notte di mercoledì a Montecitorio dove confrontandosi sui numerosi contenuti del Milleproroghe, il governo è andato sotto quattro volte. il Pd ha discusso col M5s sull'Ilva, la Lega compatta con tutto il centrodestra ha trovato una via d'uscita sul tetto al contante, passato con un voto in più rispetto al governo.

Il piano di Draghi era semplice: lasciare il summit di Bruxelles, atterrare a Fiumicino, e poi salire al Colle per incontrare Mattarella, a preannunciargli la strigliata che avrebbe fatto ai partiti. Il premier ha ricevuto la sponda dell'appena eletto Presidente della Repubblica. Poi l'incontro. Al tavolo il primo ministro incontra gli alti esponenti dei partiti: Giorgetti, Orlando, Gelmini, Speranza, Patuanelli, Bonetti.

L'ultimatum di Draghi non si fa attendere. Il premier sente tutti ma il sunto del messaggio è uno: "O siamo il governo del fare o è inutile stare qui a scaldare la sedia. Con Mattarella non lo abbiamo costruito per tirare a campare. Quanto a me posso sempre fare altro".

Sullo sfondo c'è il decreto bollette. Il premier non può e non vuole che si arrivi ad un ulteriore scontro che possa incrinare la maggioranza. Diversi partiti continuano a fare la voce grossa chiedendo risorse su risorse e il provvedimento secondo quanto riportato, viene ancora definito "in alto mare".