M5s, Di Battista contro Di Maio: "È diventato un uomo di potere, tra un po' limona con Rosato"

L'ex 5 Stelle attacca il ministro degli Esteri: "Pensa solo a continuare la sua carriera politica"

Nuovo capitolo che vede coinvolti gli eterni amici-nemici Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, con l'ex M5s che torna ad attaccare a spada tratta il Ministro degli Esteri. Dibba, rimasto ancorato alle logiche "anti-sistema", forse anche per ritagliarsi un futuro spazio politico, riprendere a criticare le scelte di Giggino, ritenuto sempre più vicino a quelle logiche istituzionali che fanno parte del "sistema politico" italiano. 

M5s, Di Battista contro Di Maio: "È diventato un uomo di potere"

L'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, intervistato da Accordi&Disaccordi sul Nove, ha descritto Di Maio come "uomo di establishment, uomo di potere". Questo perché "pensa alla prosecuzione della sua carriera politica, a come collocare se stesso e anche il Movimento". E ancora: "Un tempo dai giornali di sistema come Repubblica veniva sbeffeggiato, veniva considerato il 'bibitaro' ora è Luigi il sommelier... È cambiato, è diventato un uomo di sistema, pensa alla prosecuzione della sua carriera". 

Luigi Di Maio con i 'suoi' dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale "sembravano i forzisti che occuparono il tribunale di Milano. Che c'è di politico nella claque dietro? Vogliono i posti". Ma non è finita. L'attacco di Alessandro Di Battista non si è fermato a queste prime battute. "Di Maio riceve Confalonieri, da pacche sulle spalle a Casini, tra un po' si limona Rosato in aula... e lo fa alla luce del sole per dimostrare che c'è un cambiamento", aggiunge l'ex parlamentare pentastellato.

M5s, Di Battista: "No al rientro"

"Io oggi non trovo nessuna ragione per tornare nel Movimento 5 Stelle", ha detto ancora Alessandro Di Battista, il quale aveva abbandonato la nave grillina dopo la scelta di quest'ultima di virare verso Mario Draghi. E se Giuseppe Conte chiedesse una mano per le politiche del 2023? "Dipende dai programmi", risponde Dibba. In ogni caso, continua, "non mi fiderei mai del Pd, starei molto attento a Letta". Infine, nei confronti del segretario dem, Letta avanza un sospetto: "Non stia lavorando per prendersi Forza Italia, costruire un campo largo, fottere Salvini e Meloni e costruire insieme a Renzi un discorso estremamente draghiano? Il governo Draghi per me ancora non c'è: deve arrivare nel 2023".