Scuola e regole diverse tra studenti vaccinati e non, Azzolina: "Una forma di discriminazione". ESCLUSIVA

Ai microfoni de Il Giornale d'Italia, Lucia Azzolina ha commentato le nuove regole anti Covid sulla scuola in vigore dal 7 febbraio. Per l'ex ministra dell'Istruzione avere regole diverse per studenti vaccinati e non vaccinati è "una forma di discriminazione"

Anche Lucia Azzolina si aggiunge al coro trasversale di critiche circa le nuove regole anti Covid sulla scuola, in vigore dallo scorso 7 febbraio. Contattata da Il Giornale d'Italia, l'ex ministra dell'Istruzione non ha ritenuto giusta l'esistenza di regole differenti per studenti vaccinati e non vaccinati, definendola una vera e propria "forma di discriminazione". Pur rimanendo una "convinta sostenitrice del vaccino" infatti, secondo Azzolina, le conseguenze delle scelte attuate dalle famiglie non dovrebbero ricadere sui ragazzi che frequentano la scuola.

Scuola, Azzolina critica le nuove regole anti Covid

“Lo dico da convinta sostenitrice del vaccino: i ragazzi non devono pagare per responsabilità delle famiglie", ha dichiarato l'ex ministra, che ha poi aggiunto: "Prevedere regole diverse tra studenti vaccinati e non vaccinati è una forma di discriminazione". Opinione analoga a quella espressa non soltanto dai componenti leghisti dell'esecutivo Draghi, in seguito rifiutatisi di firmare il decreto, ma anche da esponenti dello stesso M5s di cui Azzolina fa parte. Ancora agli inizi di febbraio, parte del Movimento - compresa la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia - aveva infatti ribadito di non condividere la differenza di trattamento tra studenti vaccinati e non.

Secondo Azzolina dunque: "La scuola deve mandare un messaggio diverso, di inclusione. E va garantita la didattica in presenza a tutti: non possiamo minimizzare le conseguenze, anche psicologiche, che la pandemia ha causato ai giovani". Un tema delicato, quello del benessere psicologico degli studenti, che l'esponente pentastellata trattò più volte sia da ministra che da parlamentare, ma sul quale purtroppo l'attuale esecutivo ha spesso sorvolato. Esempio lampante in tal senso è la recente bocciatura del Bonus psicologo, che avrebbe potuto costituire un importante aiuto anche per molti studenti provati da due anni di chiusure.

Sul finale, l'ex ministra interviene poi sul tracciamento dei contagi, reso ancora più difficile con la diffusione della variante Omicron: "Le nuove regole non risolvono il problema del mancato tracciamento, ci sono Asl che continuano a non rispondere e le scuole vanno in affanno. Comprendo - conclude Azzolina - le ragioni di studenti e studentesse che protestano, si sentono marginalizzati, vanno invece ascoltati e coinvolti”.