Berlusconi dimesso dal San Raffaele, il cuore dell'ex premier ha retto all'infezione
Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dov'era ricoverato da otto giorni per un'infezione. Secondo quanto trapelato, l'ex premier ha superato "egregiamente" la degenza
Dopo otto giorni di permanenza, Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano. L'ex premier era stato ricoverato nella giornata di domenica 23 gennaio per un'infezione, che secondo fonti vicine al Cavaliere sarebbe stata superata "egregiamente" grazie all'adozione di terapie massicce. Berlusconi è uscito dall'ospedale intorno alle ore 12:30, accompagnato dalla compagna Marta Fascina. Vestito con cappotto nero, cappello e mascherina blu, ha brevemente salutato i giornalisti presenti ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
Berlusconi dimesso dal San Raffaele
Al momento non è escluso che Berlusconi possa a breve tornare al San Raffaele per effettuare nuovi controlli. a causa dell'età avanzata, l'ex premier è ormai ospite frequente della struttura sanitaria milanese, dov'è seguito dal suo medico personale, il professor Alberto Zangrillo. La patologia principale di cui soffre l'ex premier è la cosiddetta fibrillazione atriale parossistica, un'alterazione del ritmo cardiaco che tende a riacutizzarsi di tanto in tanto, costringendo il leader di Forza Italia a nuovi ricoveri.
Le prime complicazioni cardiologiche sorsero nel 2016, quando venne sottoposto a un intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica. A questa seguirono altri due importanti ricoveri nel 2019, per un'occlusione intestinale, e nel 2020 dopo aver contratto il Covid. In quell'occasione l'ex premier, visibilmente provato dall'esperienza, definì durissima la battaglia contro il coronavirus: "Non credevo di farcela".
Scoraggiato per la rinuncia al Quirinale
Negli ultimi giorni però anche l'umore dell'ex premier sarebbe stato particolarmente negativo. A detta dei suoi confidenti infatti la rinuncia alla corsa per il Quirinale lo avrebbe reso triste depresso e scoraggiato. Nonostante ciò, durante i giorni della degenza Berlusconi ha avuto modo di avere dei colloqui telefonici con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con il presidente del Consiglio Mario Draghi proprio sul delicato tema del Colle. Dopo giorni di tentennamenti tra le forze politiche, anche il leader azzurro ha alla fine acconsentito a un secondo mandato del capo dello Stato in carica, dopo che nella giornata di sabato i grandi elettori forzisti avevano inizialmente deciso di convergere sul nome di Pier Ferdinando Casini.