Governo, Casini: "Draghi è risorsa per Italia ma tecnici non possono sostituire politica"
"Incertezza su Mario Draghi ha indebolito il Governo"
"Se fossi stato Mario Draghi avrei dichiarato subito l’opzione a governare il Paese. L’incertezza sul suo destino personale ha pesato e ha avuto un effetto grave e negativo: logorare e indebolire il Governo". Parole, queste, di uno dei principali candidati alla corsa al Quirinale, Pier Ferdinando Casini, intervistato dal 'Corriere della Sera'. l'ex leader dell'Udc ha impresso una svolta decisiva in direzione della votazione a Sergio Mattarella ritirando ufficialmente la sua candidatura al Colle.
Quirinale, Casini: "Incertezza su Draghi ha indebolito il Governo"
"I rapporti politici sono stati lacerati", ha continuato Pier Ferdinando Casini. "La trattativa doveva svolgersi con più chiarezza fin dall’inizio. Mi auguro che i partiti metabolizzino grazie a Mattarella giorni di scontri e veleni, e si stringano intorno a Draghi. Ma siccome non vengo dalla luna, e questo è un anno preelettorale, temo che non avverrà".
L'ex leader di Unione di Centro ha parlato anche a La Repubblica: "Il mio rapporto con lui - aggiunge riferendosi sempre al premier - è stato fantastico. D’altronde, sono stato messo quasi sotto accusa quando presiedevo la commissione banche perché dicevano che ero il difensore d’ufficio di Draghi. Abbiamo avuto un colloquio fantastico e lui mi ha espresso la stima, contraccambiata. Penso che sia una risorsa per l’Italia".
Tuttavia, conclude l'ex presidente della Camera, "i tecnici non possono pensare di sostituire la politica. Se dopo 39 anni di vita parlamentare vedo l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi e magari un tecnico valentissimo al Quirinale, posso chiedermi se si tratta di una fisiologia normale di una democrazia che funziona, o se c’è qualcosa che non va?"