Quirinale, Sergio Mattarella rieletto: giuramento a inizio febbraio
Dopo una settimana di scontri e fumate nere, all'ottava votazione, il Parlamento ha deciso per il Mattarella bis
Sergio Mattarella rieletto Presidente della Repubblica. Si tratta del secondo mandato del 12º Capo dello Stato, che ricopre questo ruolo dal 3 febbraio 2015. In totale il capo dello Stato uscente ha ottenuto 759 voti. Una larghissima maggioranza rispetto ai 505 necessari per il quorum. Si tratta del secondo Capo dello Stato più votato della storia, dopo Sandro Pertini. Ancora prima della fine delle votazioni del pomeriggio alcune fonti avevano annunciato la cerimonio di giuramento del secondo mandato di Mattarella per mercoledì 2 febbraio o giovedì 3. Potrà dunque attendere il trasloco: il (di nuovo) nuovo Presidente della Repubblica lunedì scorso aveva iniziato infatti gli spostamenti di mobili e suppellettili per portarli nella nuova abitazione del Capo dello Stato nella Capitale, al Pinciano. Aveva dunque già deciso, terminato il suo settennato, di vivere a Roma.
"Come sapete il presidente della Repubblica dura in carica sette anni: io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi", così aveva dichiarato motivando la sua volontà di non continuare il suo primo mandato.
Quirinale, le prime parole di Mattarella dopo la conferma
In un breve discorso, durato pochi minuti, Sergio Mattarella ha ringraziato il Parlamento per la fiducia e ha promesso che farà del suo meglio. "Desidero interpretare attese e speranze cittadini". E ancora: "Accetto per senso responsabilità, prevale su prospettive personali. I giorni difficili trascorsi per l'elezione alla Presidenza della Repubblica, nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente debbono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti".
Doppio mandato dopo otto votazioni
Una settimana intensa e senza esclusione di colpi quella che ha fatto da cornice alle votazioni, ben otto, che hanno preceduto la decisione del Parlamento. Tanti sono stati i nomi fatti per concorrere al delicato ruolo: da Elisabetta Belloni a Pierferdinando Casini a Mario Draghi. Nessuno di questi alla fine è riuscito a mettere d'accordo la maggioranza divisa.
A sbloccare la situazione sono state le dichiarazioni di Matteo Salvini: il bis al Quirinale per l'attuale Capo dello Stato "non può essere una scelta di ripiego. Se quella è la via ci si arrivi con convinzione". Così ha dichiarato il capo della Lega. "Mi sembra più serio dire che c'è una parte del Parlamento che non vuole trovare accordo, e la squadra resta così, Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a palazzo Chigi", ha aggiunto. Parole che hanno sbloccato lo stallo.
I capogruppo della maggioranza allora si sono rivolti direttamente al Presidente uscente chiedendo la sua rielezione "per il bene del Paese". Sergio Mattarella, ligio al senso di responsabilità che ha sempre professato, si è reso di nuovo disponibile.
Mattarella di nuovo Presidente: le reazioni dei partiti
Mattarella "ha riconosciuto che vi sarebbe stata la possibilità di eleggere personalità di alto livello ma ha ancora una volta ribadito il profondo senso delle istituzioni che lo ha pervaso e ci ha detto che farà del suo meglio". Lo dice Debora Serracchiani in conferenza stampa dopo l'incontro al Colle. Simona Malpezzi, capogruppo Pd al Senato, aggiunge: "Mattarella è un uomo delle istituzioni: ci ha accolto, ascoltato e ha accolto le istanze di un Parlamento che ha raccolto a sua volta le istanze di un Paese, con la sua solita capacità di comprendere i momenti che il Paese sta vivendo".
"La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani. Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi.
"Questo è il momento dell'unità e tutti dobbiamo sentirlo come un dovere. Ma l'unità oggi si può ritrovare soltanto intorno alla figura del Presidente Sergio Mattarella, al quale sappiamo di chiedere un grande sacrificio, ma sappiamo anche che glielo possiamo chiedere nell'interesse superiore del Paese, quello stesso che ha sempre testimoniato nei 7 anni del suo altissimo mandato." Così Silvio Berlusconi, dal San Raffaele di Milano dove è ancora ricoverato.
"Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci". Così il segretario della Lega Matteo Salvini in un ragionamento su Sergio Mattarella. "Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi", spiega Salvini aggiungendo che "l'importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego".
"Mi sembra che Mattarella dimostri un'altra volta di essere un uomo dello Stato. L'ho trovato determinato e la sua ulteriore disponibilità è segno della sua grande responsabilità". Lo ha detto il presidente della Conferenza stato regioni Massimiliano Fedriga uscendo dal Quirinale.
"L'Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell'interesse del paese". Così Pier Ferdinando Casini, intercettato dall'ANSA.
"Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno", ha detto il segretario Pd Enrico Letta all'assemblea con i grandi elettori alla Camera. "Si riparte con un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale". Lo ha detto il segretario Pd Enrico Letta all'assemblea con i grandi elettori alla Camera. "L'intero sistema politico-istituzionale si regge attorno al Capo dello Stato e al capo del Governo, che sono sopra la mischia", ha aggiunto Letta. "Quel fragilissimo equilibrio retto attorno a due personalità straordinarie può essere modificato solo se c'è una intesa complessiva che tiene e, affinché ci sia, c'è bisogno della nostra logica del né vincitori né vinti. Questa logica per adesso ispira noi, ma non tutti gli altri". "Altrimenti, il Parlamento ha una sua saggezza e mi sembra che si stia esprimendo. Assecondare questa saggezza è anche questa democrazia".