Quirinale, sorpresa per l'assenza di Casellati dalla rosa: ma potrebbe essere una tattica

Presentata la rosa di nomi per il Quirinale: Pera, Moratti e Nordio. A sorpresa assente quello di Maria Casellati, forse una tattica per non bruciare subito il suo nome. Anche se la sua elezione porterebbe squilibri istituzionali da non sottovalutare

Assente Maria Casellati dalla rosa di nomi del centrodestra per il Quirinale: sorpresa fra gli analisti politici. Ma forse potrebbe essere una tattica. Il suo rimane uno dei nomi favoriti. Sgarbi nel frattempo ha criticato fortemente la scelta del centrodestra di presentare una "rosa" di candidati: "Sbagliato il metodo" - e ancora - "Ha senso solo per nascondere i veri candidati: Casellati sarebbe perfetta, potrebbe vincere con i voti che avevo trovato per Berlusconi".

Casellati vera candidata?

"Vogliamo che le cariche istituzionali siano tenute fuori e abbiano in sé la dignità di essere una possibile scelta", dichiarano i leader di centrodestra durante la conferenza. In altre parole, la candidatura della Casellati sarebbe così forte da non avere bisogno di altro sostegno da parte dei partiti. Nei fatti le porte del Quirinale le si aprirebbero specialmente qualora le votazioni continuassero più a lungo di quanto inizialmente previsto. Se infatti entro il 3 febbraio il Parlamento non dovesse riuscire a convergere su nessun nome allora Sergio Mattarella sarebbe costretto a prorogare il suo mandato. Oppure delegare Maria Casellati, che in quel caso, in quanto seconda carica dello Stato, sarebbe de facto la figura facente funzioni di Presidente della Repubblica. Bene ricordare che la sua potenziale elezione, tuttavia, rischia di portare a uno squilibrio istituzionale da non sottovalutare. La "promozione" di Casellati da seconda a prima carica dello Stato lascerebbe vacante la poltrona di Presidente del Senato. I partiti dovrebbero poi mettersi d'accordo per trovare un nome "traghettatore" fino alle prossime elezioni parlamentari con il rischio di una frattura in caso di accordo che soddisfi tutte le parti.

Critiche alla rosa

Diversi, più affini al centrodestra che non alla controparte, hanno criticato la scelta di Salvini, Meloni e Tajani, di presentare una rosa di nomi. Anche Renzi ha commentato: "Noi siamo fuori dalle rose, di centrodestra e di centrosinistra. Io ho sempre detto che il centrodestra ha diritto di avanzare un nome. Lo faccia, si tiri fuori un nome e lo si faccia crescere in aula, si inizi a votare." Conclude: "Vedo una mancanza di regia come nel 2013. Ma noi dobbiamo fare presto e fare bene. Questo non è uno show. Le cinquine vanno bene a tombola, non in parlamento"