Quirinale, Santori: "Berlusconi? Un 85enne che rappresenta il passato"

Il leader delle sardine: "Sarebbe bastato rispondere alla provocazione di Berlusconi con due nomi in antitesi, ad esempio Monica Cirinnà o Vladimir Luxuria"

In merito alla battaglia per il Quirinale, il leader e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi "non è figura di garante, anche nel centrodestra rabbrividiscono a pensarlo capo del Csm", dice il leader della Sardine Mattia Santori. Al contrario, Mario Draghi, continua,  deve restare al suo posto: "Perché non si può abbandonare la nave mentre infuria la tempesta". Santori è intervenuto nel giorno in cui il centrodestra dovrà sciogliere il nodo, con Silvio Berlusconi dentro o fuori dalla competizione per il Colle. Intervistato dall'AdnKronos, Santori continua: "Berlusconi è un uomo di 85 che rappresenta il passato e che non gode certo di buona fama internazionale, figuriamoci vederlo a garante della Costituzione e delle istituzioni di cui ha fatto ciò che gli pareva per oltre vent’anni".

Quirinale, Santori: "Berlusconi 85enne che rappresenta il passato"

"La destra è talmente incapace di guardare al futuro, per un mese ha fatto campagna per Berlusconi", ha aggiunto il leader bolognese, oggi consigliere comunale nel capoluogo felsineo. "Oggi decideranno di ritirarlo, un po’ perché non ha i numeri, un po’ perché immaginarlo a capo del Csm fa rabbrividire anche loro". "Draghi - dice ancora il capo dei pesciolini - aveva un patto e se le cose fossero andate diversamente oggi sarebbe stato l’uomo ideale per il cambio di testimone con Mattarella. Oggi però le condizioni sono cambiate, l’Italia è in ginocchio, non c’è nessun settore che si salva. Da amministratore del turismo lo tocco con mano tutti i giorni. Se lasciasse la nave alla deriva sarebbe un segnale pericolosissimo".

Santori non vuole sbilanciarsi e fare nomi, spiegando che questo spetta ai partiti. "I movimenti hanno ruolo di argine e presidio - spiega riferendosi alle Sardine -. I partiti di proposta e di governo. In Emilia-Romagna noi marcavamo a uomo Salvini, mentre Bonaccini si assumeva la responsabilità di una proposta politica all’altezza del momento storico. È andata come sappiamo".

Santori non risparmia critiche al centrosinistra: "Quando però i partiti vengono meno nel ruolo di guida l’equilibrio si spezza. E io trovo che Pd, M5S e Leu abbiano sbagliato a scegliere il silenzio e la melina". E ancora: "Capisco che le trattative debbano rimanere segrete, ma non si può lasciare il campo comunicativo e mediatico agli avversari, perché l’elettorato non lo capisce. Sarebbe bastato rispondere alla provocazione di Berlusconi con due nomi in antitesi, ad esempio Monica Cirinnà o Vladimir Luxuria, splendide cinquantenni da sempre in prima linea sui diritti Lgbt". "Le avrebbero bocciate, certo, ma politicamente ci saremmo trovati uniti, e culturalmente ne avremmo guadagnato. Noi e il paese", conclude Santori.