Chi è Marcello Pera, nuovo Presidente della Repubblica papabile per il centrodestra

Già senatore, politico e accademico: ecco chi è Marcello Pera, nuovo papabile Presidente della Repubblica per il centrodestra con un passato in Forza Italia

Nelle ultime ore si fanno insistenti le voci nel centrodestra di un nuovo candidato Presidente della Repubblica: Marcello Pera. Già senatore per Forza Italia e Popolo della Libertà, Pera corrisponde a quel profilo presidenziale che potrebbe potenzialmente mettere d'accordo tutti i poli. Dopo un intensa attività accademica e filosofica fra gli anni '70 e inizio dei '90, Pera era diventato un volto noto durante la stagione di mani pulite. Celebri i suoi attacchi giornalistici a una classe politica decadente. Adesso il suo è diventato il primo nome papabile per la presidenza se Berlusconi dovesse fallire.

Marcello Pera, chi è

Nato a Lucca nel 1943 (78 anni), Marcello Pera ha intrapreso la carriera accademica all'inizio degli anni '70 dopo essersi laureato all'Università di Pisa con voto finale di 110. Pochi anni dopo è incaricato di Filosofia della scienza sempre presso Pisa, mentre comincia l'attività di consulente editoriale presso la casa editrice Laterza nel medesimo ambito. Ha scritto libri di successo internazionale e ha tenuto corsi in diverse università estere. Grande importanza hanno avuto i suoi studi su Karl Popper, che ha anche incontrato negli anni '80.

L'attività politica

Pochi anni prima lo scoppio di Mani Pulite Marcello Pera è entrato in politica. Dapprima iscritto nel Partito Socialista, è passato poi a Forza Italia dopo la celebre discesa in campo di Berlusconi. Rimangono noti i suoi attacchi contro la decadente classe politica degli inizi anni '90: "I giudici devono andare avanti. Nessuno chiede che gli inquisiti eccellenti abbiano un trattamento diverso dagli altri inquisiti". Con l'affiancamento a Berlusconi i suoi modi e il suo giustizialismo è stato sostituito da un più moderato garantismo. Fra il 2001 e il 2006 diventa Presidente del Senato, sempre nelle fila di Forza Italia. Durante il suo discorso d'insediamento dichiara: "La democrazia è quel regime di governo che permette a chi si oppone di sostituire pacificamente chi prende le decisioni a nome della maggioranza". Segue Berlusconi confluendo nel popolo della libertà, ma con la dissoluzione del partito e il ritorno di Forza Italia si allontana gradualmente dalla politica. Si è mostrato vicino alle posizioni centriste filo-europeiste di Scelta Civica, ma negli ultimi anni non ha espresso opinioni politiche di peso.