Obbligo Vaccinale, Massimo Cacciari: "Mi pare un'ipocrisia. Non basta un decreto legge"
Il filosofo Massimo Cacciari a Il Giornale d'Italia: "Con la Commissione Dubbio e Precauzione (Dupre) faremo un’analisi scientifica dei provvedimenti e diremo la nostra. L'obbligatorietà è prevista dalla nostra Costituzione ma è vincolata al rispetto della dignità della persona"
Il dibattito nel Paese è accesso all'alba del Consiglio dei Ministri che ieri, 5 gennaio 2022, ha approvato all'unaminità l'obbligo vaccinale per gli over 50. Le posizioni più controverse si registrano nelle voci da sempre contrarie al green pass, di fatto inteso come un 'obbligo vaccinale mascherato', manchevole però dell'assunzione di responsabilità da parte dello Stato in merito ai possibili effetti collaterali del vaccino.
Mentre il nodo da sciogliere sembra essere proprio la revisione del consenso informato, Il Giornale d'Italia ha raggiunto telefonicamente il filosofo Massimo Cacciari, da sempre critico nei confronti delle politiche attuate dal Governo per arginare la pandemia da Covid-19, tanto da aver più volte parlato di "democrazia in pericolo".
Cacciari a Il Giornale d'Italia: "L'obbligo vaccinale a questo punto mi pare un'ipocrisia, perché di fatto c'era già"
“Non ho ancora visto il Decreto, dovrò studiarlo e poi con la Commissione Dubbio e Precauzione (Dupre) diremo la nostra, non farò infatti più dichiarazioni personali. Con il Centro di Controinformazione di Torino faremo un’analisi scientifica dei provvedimenti e produrremo dei documenti ufficiali”, sottolinea il filosofo. A caldo il Professore tuttavia commenta: “Mi sembra un’ipocrisia, perché di fatto l’obbligo vaccinale c’era già”.
“Se si parla di obbligo vaccinale credo che ci vorrà un provvedimento di legge, non basta un decreto. Non so in che modo sia formalizzato questo obbligo, bisogna capire”. Gli unici esenti sono coloro che presentano comprovate esigenze mediche. Tuttavia il Professore è scettico: “Le comprovate esigenze mediche non sono state praticamente mai riconosciute”, conclude.
La posizione di Massimo Cacciari pare dunque ancora la medesima, ribadita sempre a Il Giornale d'Italia lo scorso settembre, dove già sottolineava: "Ormai vige l'obbligo e stop. L'obbligatorietà è prevista dalla nostra Costituzione ma è vincolata al rispetto della dignità della persona. Questo significa due cose. Uno che la persona sia perfettamente informata - e chiaramente non è questo il caso - e due che non ci sia alcun rischio per la salute del soggetto che assume il farmaco".
Ebbene, in base a dati che abbiamo, "si può affermare francamente e sinceramente che non vi è alcun rischio per una persona che sta perfettamente bene, che non ha il Covid, che non l'ha avuto o l'ha avuto e l'ha superato brillantemente?". Secondo Cacciari la soluzione non sta nelle costrizioni, quanto piuttosto nelle opere di convincimento. "Bisognava continuare con la campagna di vaccinazione, convincere i cittadini, ma senza obbligo di Green pass", concludeva l'esperto.
Tuttavia il tempo della persuasione sembra essere scaduto, così come quello della libera scelta. Resta piuttosto da capire quale sarà la reazione degli indecisi e degli intransigenti. Appare sempre più certo che molto dipenderà dalla revisione del consenso informato, sul quale pare giocarsi la credibilità di questa scelta, storica, del Governo italiano, e sul quale potrebbe cadere uno dei più grandi argomenti dei nov vax.