Processo Open Arms, Salvini giunto nell'aula bunker di Palermo: "Sono sereno, vado a testa alta"
Matteo Salvini è arrivato nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per la nuova udienza del processo Open Arms: "Ho fatto ciò che gli italiani mi hanno chiesto"
Nuova udienza del processo Open Arms che vede come imputato Matteo Salvini, in queste ore giunto a Palermo presso l'aula bunker del carcere Pagliarelli. Accompagnato dalla sua legale Giulia Bongiorno, il leader della Lega resta accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio in relazione ai fatti risalenti all'agosto 2019, quando Salvini era ministro dell'Interno. Fu in quelle vesti che il segretario del Carroccio impedì per giorni alla nave dell'Ong di sbarcare nel porto di Lampedusa, dopo che aveva tratto in salvo 147 migranti alla deriva nel Mediterraneo.
Processo Open Arms, Salvini giunto a Palermo
Ed è un Salvini quasi sprezzante del rischio di un'eventuale condanna quello che si è presentato oggi a Palermo, com'è deducibile anche dall'ultimo post pubblicato sui social prima di entrare in aula: "Buongiorno Amici da Palermo, dove tra poco inizia il processo in cui rischio una condanna di 15 anni. Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto: a testa alta". Nel corso dell'udienza di oggi si presenteranno davanti alla corte alcuni dei 26 testimoni, tra cui l'ufficiale Sergio Liardo, il capitano Edoardo Anedda e il comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Lampedusa Leandro Tringali.
Buongiorno Amici da Palermo, dove tra poco inizia il processo in cui rischio una condanna di 15 anni. Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto: A TESTA ALTA pic.twitter.com/mp3XDxQq40
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 17, 2021
A questi si aggiungono il capo del Reparto Personale del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto Nunzio Martello, il dirigente della Squadra mobile di Agrigento Giovanni Minardi, il funzionario della Squadra mobile di Agrigento Giovanni Franco, l'assistente capo Nicolò Di Giorgi e i membri del Gabinetto provinciale di Polizia scientifica della questura di Agrigento Ada Mastrogiovanni e Paolo Bonfiglio.
I commenti di Salvini alla vigilia del'udienza
Già nella giornata di ieri Salvini aveva commentato il processo Open Arms che lo vede imputato, attaccando i partiti del centrosinistra per aver a suo dire strumentalizzato l'intera vicenda: "Io rispetto i giudici che incontrerò in aula. Rispetto di meno quei parlamentari di sinistra che hanno scelto di mandarmi a processo per un atto politico, per aver svolto il mio dovere di ministro di difendere i confini". L'ex ministro dell'Interno è intervenuto a un incontro organizzato dalla Lega presso il Palazzo Alliata di Pietratagliata di Palermo.
"I numeri della Cei - ha in seguito aggiunto Salvini nel suo intervento - hanno certificato che il numero dei morti durante il mio ministero era meno della metà rispetto ai morti di quest'anno, quindi meno partenze meno morti, più partenze più sbarchi e più morti. E' un processo politico che spero duri poco e costi poco al contribuente italiano".
Presente anche il fondatore di Open Arms
Presente in aula anche Oscar Camps, fondatore dell'Ong Open Arms. "Preferisco rispettare la legge del mare che quella degli uomini - ha dichiarato Camps - perché la legge del mare dice che gli uomini vanno salvati. Una volta giunto presso l'aula bunker ha poi aggiunto: "Non c'è cosa più importante che salvare una vita umana. Una persona per annegare ci mette 3 minuti e sono tre minuti di sofferenza terribile". Nel commentare le parole del leader della Lega sul processo "politico" che sta affrontando, Camps ha poi concluso laconicamente: "Salvini è Salvini".