Inchiesta camici Lombardia, Procura chiede processo per il governatore Fontana

Il governatore della Regione Attilio Fontana attualmente è indagato per frode nelle pubbliche forniture

La Procura di Milano ha chiesto il processo per Attilio Fontana, il governatore della Lombardia attualmente indagato nell'ambito della tanto discussa inchiesta sui camici. Si riaccendono quindi i riflettori sul Presidente lombardo che per la sua Regione avrebbe affidato nel 2020 la fornitura di camici e di altri dispositivi di protezione individuale a Dama, società intestata al cognato Andrea Dini.

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La richiesta avanzata oggi, giovedì 2 dicembre 2021, da parte della Procura del capoluogo milanese non riguarda solo il governatore Fontana (che attualmente è indagato per frode nelle pubbliche forniture), ma al centro ci sono anche lo stesso Dini, l'ex dg di Aria Filippo Bongiovanni, Carmen Schweigl, dirigente della stessa società e Pier Attilio Superti, vicesegretario generale del Pirellone.

L'inchiesta condotta dai pm Paolo Filippini e Carlo Scalas e coordinata dall'aggiunto Maurizio Romanelli riguarda la fornitura di 75mila camici che Attilio Fontana il 19 maggio dello scorso anno avrebbe tanto di ripagare a titolo personale tramite un bonifico di 250mila al cognato, pari al valore della merce consegnata da Andrea Dini alla Regione. Secondo quanto si legge nelle indagini il governatore avrebbe fatto ciò "allo scopo di tutelare l'immagine politica del presidente della Regione Lombardia, una volta emerso il conflitto di interessi derivante dai rapporti di parentela" con il fornitore.

Il Presidente della Regione in un primo momento si era detto propenso a farsi ascoltare dai magistrati ma poi, come aveva spiegato il suo legale difensore, l'avvocato Jacopo Pensa, aveva deciso di riservare "le proprie difese alle fasi processuali successive di fronte a giudici terzi". 

Fontana: "Confido nell'operato della Regione"

Non appena era scoppiato il caso, Fontana aveva scritto su Facebook: "Ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa". E ancora: Sono certo dell’operato della Regione Lombardia – aveva concluso il governatore legista – che rappresento con responsabilità".